Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 28 Febbraio 2019
La morte di Federik, lettera del prof commuove la Valle
Un lungo post sui social network già condiviso da molti per la tenerezza delle parole scelte.
La notizia della morte improvvisa di Federik Scaramella, 17 anni il prossimo 28 febbraio, e dell’incidente che ha coinvolto lui e il padre Christian durante una gita in motoslitta è deflagrata lunedì mattina in tutta la valle dopo le prime informazioni frammentarie di domenica sera. Una famiglia distrutta quella di Christian Scaramella, artigiano di Samolaco. Il figlio maggiore non ci sarà più ad accompagnarlo con la sua passione per la montagna e per i motori.
E ha commosso tutti la lettera di Claudio Di Scalzo, docente di lettere all’istituto Leonardo Da Vinci di Chiavenna e professore di Federik Scaramella al corso per geometri. Un lungo post sui social network già condiviso da molti per la tenerezza delle parole scelte. Una lettera che si apre con l’annuncio dato da alcuni compagni tramite e-mail dal docente, nei giorni scorsi fuori sede e quindi prosegue: «Federik lo studente simpatico, bel giovane sportivo, monello, che nella sua esuberanza picaresca mi ricordava com’ero io alla sua età, è morto in un tragico incidente sul confine italo svizzero cadendo, con la motoslitta guidata da suo padre. Sono a Vecchiano-Pisa. La notizia mi ha straziato».
Di Scalzo ha postato la lettera abbinandola all’immagine del dipinto di Giovanni Segantini “La Morte”, facente parte del famoso Trittico delle Alpi. «La nuvola rappresenta la speranza in una vita oltre la terrena, la slitta che aspetta la salma il presente. Nella mia lunga carriera di docente ho vissuto altri giorni terribili come questo. Ricordo la mia studentessa Francesca, e lo studente Romeo, morti in incidenti stradali alcuni anni fa. Di Federik conserverò, come altri studenti della classe, il nostro gioco ultimo durante l’intervallo, sulla “Bandiera Bianca”. L’avevamo inventato assieme. Quando uno studente non è preparato cantiamo “sul ponte sventola bandiera bianca”, versi dalla celebre canzone di Franco Battiato. Sorridiamo nella fotografia, che scelgo di non mostrarla come ho sempre fatto con foto di studenti e studentesse dal destino tragico, assieme ad altri studenti. Tutti monelli simpaticamente a rischio voto basso. Ma con voto alto nella bontà, nell’amicizia, nell’intelligenza, nella comunicazione. Ricordiamolo così carissimi studenti e studentesse. Quando torno porteremo un fiore, assieme noi tutti, al nostro amico, insostituibile, Federik. E ora preghiera. Lutto. Tenerezza verso i familiari e il fratellino biondo in classe prima». n
D. Pra.
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