Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 29 Gennaio 2018
La morte del giovane papà a Sondrio, martedì l’ultimo saluto
Sabato sera in via Piazzi Michele Gianesini, 34 anni, sposato con due figlie piccole, ha sbattuto contro una fioriera. Vani i soccorsi, è spirato poche ore dopo il ricovero in rianimazione. Già acquisiti i filmati della videosorveglianza
Alle 14 di martedì in collegiata a Sondrio parenti e amici di Michele Gianesini si ritroveranno per l’ultimo saluto al giovane padre, ma anche al marito, al familiare, al compagno di vita scomparso decisamente troppo presto.
Michele aveva appena 33 anni e due figlie ancora piccole. L’incidente è di sabato sera. Chi c’era afferma di averlo visto sfrecciare in via Piazzi a velocità sostenuta, in sella alla sua moto da cross. Non c’è stato nulla da fare per lui, deceduto nella notte dopo essere stato ricoverato in rianimazione a Sondrio, senza nemmeno passare per il pronto soccorso.
Ma chi l’ha visto, steso a terra, immobile, dopo aver urtato la fioriera posta sull’isola spartitraffico tra la sede della Camera di commercio e la Garberia, non ha avuto il minimo dubbio: per il giovane autotrasportatore di Montagna in Valtellina (lavorava per la Koinè che in Alta Valle si occupa della logistica per conto di Levissima) le probabilità di farcela erano ridotte al lumicino.
Il decesso è sopraggiunto all’1,40 senza che l’uomo abbia mai ripreso conoscenza. La notizia della tragedia avvenuta poco dopo le 22,30 si è diffusa in un attimo in città, complice il fatto che i bar lungo la via erano affollatissimi a quell’ora, soprattutto c’erano diversi ragazzini nei paraggi. Non è dato sapere che cosa abbia fatto perdere il controllo del mezzo. La velocità? Una disattenzione? Una mancanza di riflessi?
Saranno gli agenti della polizia stradale a stabilirlo. Da una sommaria ricostruzione fatta, pare che Gianesini abbia perso il controllo poco prima di curvare per immettersi sul senso unico e subito dopo aver affrontato il dosso anti velocità: la moto è sbandata e ha divelto uno dei pali in ferro che delimitano l’isolotto ed è finito contro la fioriera in bronzo. E a nulla è valso il fatto che indossasse il casco.
Come da prassi, il magistrato avvisato dell’accaduto ha disposto che venissero effettuati tutti gli accertamenti, compresa l’analisi del sangue per stabilire se il Gianesini fosse in condizione di guidare la moto. Sempre ieri mattina, anche sulla scorta di alcune testimonianze raccolte dopo l’incidente, gli agenti della Polstrada si sono recati al comando della polizia municipale per visionare le telecamere del sistema di videosorveglianza dalle quali sarebbe emerso - proprio come sostenevano alcuni sondriesi - che l’uomo l’altra sera ha percorso le vie del centro storico ad una velocità elevata, passando da via Beccaria a piazza Campello - dove sarebbe stato notato dai clienti del bar Piero - e da lì in via Piazzi dove ha terminato tragicamente la sua corsa.
Lascia la moglie Stefania Piasini, molto conosciuta in città per aver gestito fino a pochi mesi fa il bar Zeus in via Nazario Sauro, e due figlie: una di 5 anni, l’altra di pochi mesi.
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