
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 25 Maggio 2016
«La mia lista per Promor ha dato fastidio»
Morbegno: minacce sui muri e una testa di capra in giardino: le ipotesi dell’ex industriale Giulio Martinelli. «Tutte nei pressi del museo dove si sarebbe svolta l’assemblea, le scritte: chi le ha fatte voleva che si vedessero».
«Sono sempre più convinto che fra le minacce ricevute e la mia candidatura nel consiglio di Promor ci sia un legame. Le forze dell’ordine stanno indagando e a loro spetterà ovviamente verificare i sospetti che non sono solamente i miei, mi auguro si trovi il colpevole e si metta fine a questa brutta situazione che ha colpito me e ferito la mia famiglia».
Ieri per Giulio Martinelli, ex industriale preso di mira con scritte minatorie e una testa di capra trovata nel cortile di casa, è stata una giornata più tranquilla rispetto al fine settimana appena trascorso. Almeno sotto il profilo degli eventi esterni.
«Quello che è successo non è certo piacevole, è logico che ci si pensa su ogni giorno - dice Martinelli -, ma prima di tutto voglio sia fatta chiarezza. Ho contatti continui con gli inquirenti e attendo l’esito delle indagini. In questi giorni si è parlato e sparlato di tutto quello che è successo, tirando in ballo anche miei presunti fatti personali. Chiacchiere che non reggono e non hanno senso. Lasciando fare ai carabinieri il proprio lavoro, le mie ipotesi non si allontanano da quelle iniziali: il giorno in cui ho rinvenuto la testa dell’animale, sabato, e quello delle scritte coincidono. Non solo. Le scritte erano sui muri nei pressi del museo dove si sarebbe tenuta, la mattina stessa, l’assemblea di Promor. Insomma sono state messe proprio lì nei dintorni per farle vedere in quell’occasione».
L’ombra gettata da Martinelli si riferisce al legame con l’assemblea di sabato mattina della fondazione Promor al museo civico dove si è proceduto al rinnovo del consiglio e dove l’ex industriale ha proposto una lista alternativa a quella del cda uscente (che per consuetudine viene rieletta senza scossoni). Un fuori programma che ha tenuto banco nell’assemblea al museo, alzando un polverone. E gli episodi di natura minatoria sono stati rinvenuti la medesima mattina. «Ovviamente si sapeva della nostra candidatura e a qualcuno deve avere dato molto fastidio - conclude - abbiamo aperto un vaso di Pandora sconvolgendo il cliché delle nomine, situazione che pare non abbia provocato solamente discussioni».
Molti gli attestati di condanna dei gesti e di vicinanza espressa a Martinelli da parte di autorità e membri di Promor (per prima quella del presidente uscente Roberto Bordoni).
Tutti hanno ritenuto deprecabili le scritte comparse sulla chiesetta di San Rocco che si trova sull’omonima via e sopra il palazzetto dello sport («Martinelli sei un pezzo di...») e quelle sulla parete di una palazzina poco distante dalla piscina e dai giardini di via Cortivacci e quindi dal museo (“Martinelli Giulio sei un uomo morto”). Condannato dall’opinione pubblica anche il ritrovamento della testa mozzata e scuoiata di una capra nel cortile della casa del proprietario dell’ex storica metallurgica morbegnese (la fabbrica chiusa nel 1993 dove oggi sorge il complesso Quadrio- Tirelli) ed ex presidente per un ventennio della fondazione Mattei.
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