La mafia ci rassomiglia
Un incontro per capire

Stasera alle 20.30 al Polo lecchese del Politecnico si svolgerà l’incontro intitolato “Infiltrazioni mafiose. Perché la mafia ci rassomiglia”.

Protagonisti della serata saranno il magistrato Nicola Gratteri, procuratore capo del Tribunale di Catanzaro, il professor Antonio Nicaso, scrittore e docente di storia delle organizzazioni criminali all’Università canadese Queen’s University di Kingston, e monsignor Samuele Sangalli, lecchese, officiale della Santa Sede, docente universitario e presidente di Fondazione Sinderesi.

Un lungo percorso

Si tratta della conclusione di un lungo percorso proposto ad undici scuole lecchesi, che ha visto la partecipazione di mille studenti e cento docenti.

È stata una proposta di educazione attiva tesa a riflettere su giustizia e legalità, che ha riscosso grande successo. Al lecchese monsignor Samuele Sangalli, abbiamo voluto chiedere il significato della serata e più in generale del lungo percorso proposto ai nostri studenti: «Il tema della criminalità e della giustizia è di grande attualità - esordisce - Anche a Lecco alcuni giornalisti sono stati minacciati, questo ci fa capire che siamo di fronte ad un’emergenza nazionale e locale. I fenomeni criminali hanno alle spalle un vissuto sociale già compromesso. Per questo bisogna agire capillarmente soprattutto a partire dai giovani. La metodologia di questo percorso è quella tipica della nostra Fondazione: trasformare i partecipanti in attori attivi, riflettere sugli aspetti giuridici e culturali di ciascuna tematica, confrontarsi con etiche e culture differenti».

L’incontro di questa sera si apre a tutta la cittadinanza, una scelta per coinvolgere l’intera comunità: «Alla fine del percorso degli studenti, d’accordo con l’Amministrazione comunale di Lecco, che ha condiviso questa nostra esperienza, abbiamo aperto a tutti l’appuntamento di questa sera, che ha ospiti di qualità come Gratteri e Nicaso. Questi due amici presenteranno il fenomeno mafie da competenti: Nicaso come massimo esperto di mafie e Gratteri come magistrato sul campo».