Cronaca / Lecco città
Lunedì 24 Ottobre 2016
La Icam è già 4.0
Tecnologia e qualità
La “fabbrica del cioccolato” ha investito 60 milioni nell’unità di Orsenigo, vi lavorano 310 persone, Plinio Agostoni (vice presidente): «L’informatica consente la tracciabilità del prodotto e il controllo del processo»
Una fabbrica sempre più tecnologica e che riesce a salvaguardare e incrementare proprio grazie all’It (information technology) sia i posti di lavoro sia i fondamenti artigianali della produzione di cioccolato di qualità.
Per Icam, marchio storico lecchese della produzione di cioccolato, questa è l’epoca della fabbrica 4.0 costruita a Orsenigo con un investimento da 60 milioni di euro e che oggi dà lavoro a 310 dipendenti su tre turni e a circa 50 interinali, con un fatturato 2015 pari a 130 milioni di euro e trend in crescita su quest’anno.
Circa i posti di lavoro, a spiegare quello che può sembrare un paradosso visto che l’informatizzazione spinta solitamente tende a ridurre gli occupati, è il vicepresidente Plinio Agostoni: «L’utilizzo intensivo di nuove tecnologie – spiega – ci ha consentito di avere un prodotto di qualità talmente alta da averci permesso di incrementare rapidamente la nostra fetta di mercato, spingendoci così a nuove assunzioni di diplomati e laureati, visto che l’uso di determinate innovazioni implica una buona base di preparazione. In aggiunta, sul resto dei dipendenti abbiamo fatto corsi di aggiornamento per permettere loro di entrare in una nuova modalità operativa».
Per quanto riguarda invece la salvaguardia del tratto artigiano del prodotto, Agostoni sottolinea che «la nuova tecnologia permette una grande versatilità e creatività di produzione, con la realizzazione di ricette sempre più differenziate».
In sostanza, il nuovo progetto tecnologico oggi sta in uno stabilimento pensato e realizzato in modo da garantire un controllo di tutti i parametri della produzione nei suoi complessi passaggi; ciò avviene con sensori elettronici distribuiti passo passo lungo il processo produttivo attraverso singoli step ognuno dei quali controllati da due-tre lavoratori. Un controllo interno, ma possibile per i dirigenti anche da remoto.
«Dotarci di una fabbrica 4.0 – afferma Agostoni – non è stato un obiettivo primario in sé: come sempre, fin dalla fondazione dell’azienda 70 anni fa, quando ciò si poteva fare con i mezzi dell’epoca, il nostro obiettivo è quello del controllo qualità che oggi perseguiamo con tutte le tecnologie possibili, comunque siano catalogate dalla letteratura informatica. Siamo alla fabbrica 4.0, ma siamo anche pronti ad adeguarci a nuove evoluzioni. Quando arriverà la 6.0 noi ci saremo».
Una cura e una volontà di essere sempre all’avanguardia che si riflette anche in un modello produttivo che in decenni di impegno ha portato a una tracciabilità totale della produzione, a partire dalla costruzione e dal governo di una filiera integrata verticalmente che va dalla produzione al prodotto finito, a partire da cooperative di agricoltori del Sud America.
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