La Guzzi resta a Mandello
ma vuole tagliare 50 posti

In un incontro in Confindustria Lecco è stato presentato il piano di riorganizzazione-rilancio di Moto Guzzi. Il gruppo Piaggio ha ribadito che la produzione verrà mantenuta in via Parodi. Ma anche per rispondere alla contrazione della domanda sui mercati europei, gli organici saranno ridotti di 50 persone: 18 operai e 32 impiegati

g.morassi

Dopo la festa di "Moto di protesta" è arrivata la botta. Annunciata da anticipazioni e indiscrezioni, ma non per questo meno facile da assorbire. Nell’incontro in Confindustria Lecco, il gruppo Piaggio ha presentato il piano di riorganizzazione della Guzzi, che prevede un taglio occupazionale di 50 unità. A perdere il posto di lavoro sarebbero 32 impiegati e 18 operai. Una riduzione di organico che - secondo quanto precisa il gruppo Piaggio - «per la gran parte sarà assorbito da pre-pensionamenti». Ma si sa - aggiungiamo noi - che ogni posto di lavoro perso è un dramma personale, familiare e collettivo. Secondo il piano Piaggio, a Mandello resterebbe solo la produzione. Questo, nella crudezza dei numeri, il progetto di riorganizzazione sul quale azienda e sindacato cominceranno il confronto a partire dal 5 o dal 7 ottobre (la data è ancora da fissare). Mentre giovedì 24 in fabbrica, Fim e Fiom illustreranno l’esito dell’incontro ai 150 dipendenti Guzzi. I numeri dicono che - se il piano andrà in porto - l’organico di Mandello sarà ridotto di un terzo: da 150 a 100. Sempre per restare all’aridità e alla durezza delle cifre, si può notare che se oggi la struttura di via Parodi è pensata per produrre 10 mila moto (livello al quale si ipotizza di avere il punto di pareggio), con il taglio degli organici il break even si abbassa a circa settemila veicoli. Un volume produttivo che - fanno notare da Pontedera - è in linea con l’attuale andamento di mercato. Che - ricordano sempre alla Piaggio - nel 2008 in Europa ha subito una contrazione del 10%. Percentuale che raddoppierà alla fine di quest’anno. In pratica, in un biennio se n’è andato un terzo delle vendite. E su questi livelli - che ha costretto Guzzi a rivedere il piano industriale presentato tre anni fa - si rimarrà anche nel 2010 e forse anche più in là. Insomma, secondo Piaggio, una cura dimagrante è indispensabile per la sopravvivenza della Guzzi. E nel 2011 verrà presentata una nuova gamma di modelli. Mentre fin da subito, si investirà nella rete commerciale e in campagne di promozione e pubblicitarie tese ad avvicinare il marchio Guzzi ad una fascia di clienti più giovane. Secondo il sindacato, con questo piano di riorganizzazione la Guzzi non ha futuro, perché la fabbrica di Mandello verrebbe trasformata in un reparto di assemblaggio.

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Mercoledì 23 Settembre 2009

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