Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 13 Febbraio 2014
«La fuga dai reparti è fisiologica
In ospedale servizi di qualità»
Il commissario Stasi difende il lavoro dell’Azienda: «Le criticità ci sono, ma siamo sul pezzo»
Ogni settimana donazioni dai cittadini - Specialità di eccellenza che attirano pazienti da fuori
Qualche ombra, ma anche molte luci come dimostrano le eccellenze di alcuni reparti specialistici capaci di attrarre pazienti da tutta Lombardia e oltre. Quanto ai tassi di fuga, «del tutto marginali rispetto all’insieme delle prestazioni ospedaliere anche perché per lo più fisiologici».
A fare il quadro del sistema sanitario locale è Beatrice Stasi, commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna che vuole fare chiarezza sui dati relativi ai tassi di fuga, o mobilità passiva come dice lei, raccolti nel piano di programmazione presentato dall’Asl lunedì.
«La questione dei tassi di fuga è un non problema per la nostra azienda che riesce a salvaguardare i suoi livelli di assistenza- sostiene Stasi -. Sicuramente è meno significativo di quanto non venga fatto apparire».
Secondo i dati regionali, la mobilità passiva in provincia di Sondrio nel 2012 è stata pari al 22,7%; del 32,82% rispettivamente a Como e Lecco, del 34,05% a Bergamo e del 17% a Milano. «I nostri dati sono perfettamente in linea con ciò che accade in Lombardia - insiste Stasi -, sono anzi migliori rispetto a realtà che hanno un’offerta più ampia rispetto alla nostra dove l’unico erogatore è l’Azienda ospedaliera. Si può tranquillamente dire che la fidelizzazione dei nostri pazienti è eccellente».
«Non è una questione di scarsa qualità - sottolinea -,quello della mobilità passiva è un dato fisiologico che deriva da tanti aspetti: innanzitutto quello delle specialità, per cui per alcune patologie specifiche ci si reca nei centri fuori provincia, e poi incide la libertà di scelta di ciascuno per cui i pazienti vanno dai medici con i quali hanno un rapporto fiduciario e che seguono ovunque vadano».
Stasi ammette che criticità ci sono, «ma - dice - siamo sul pezzo». Un’altra dimostrazione dell’apprezzamento dei servizi ospedalieri da parte dei cittadini è rappresentata secondo il commissario dalle numerose lettere di apprezzamento, senza contare l’attrattività di alcuni reparti.
Insieme ai tassi di fuga, nei dati c’è anche la capacità di attrarre pazienti. Un tasso che in provincia si attesta al 14,43% contro il 14,50 di Bergamo o il 14,97 di Brescia.
Dunque motivo di orgoglio per una realtà piccola come quella valtellinese. Ma ad orgoglio si aggiunge orgoglio perché ci sono dati ancor più significativi. E sono quelli relativi alle alte specialità che raggiungono elevati tassi di attrattività. Il picco assoluto è quello dell’unità spinale dell’ospedale Morelli di Sondalo che non solo garantisce le prestazioni a tutti i residenti, ma ne attrae il 75,42% da fuori provincia. Non è da meno il reparto di neurochirurgia, sempre di Sondalo, dove il 44,2% dei pazienti viene dal resto del territorio lombardo. Tasso di attrattività del 32,35% per la chirurgia toracica, del 19,42% per quella vascolare, del 22% per le riabilitazioni e del 19,55% per l’ortopedia che dopo un momento di flessione è tornata a livelli ragguardevoli.
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