
Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 13 Aprile 2015
«La Frigotecnica è un’eccellenza che crea valore»
Una delegazione del consiglio regionale in visita allo stabilimento valchiavennasco sorto nel 1951. De Peverelli: «All’estero il 65% della produzione».
Centotrenta dipendenti, oltre venti milioni di fatturato e una sfida costante: mantenere livelli di qualità elevatissimi. Venerdì il presidente del consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo ha visitato la Frigotecnica industriale di Chiavenna, stabilimento che dal 1951 opera nel settore dello scambio termico a livello mondiale con questi numeri e obiettivi.
Il campo d’applicazione dei prodotti Fic è vastissimo e interessa tutta l’industria alimentare, particolarmente i settori lattiero-caseario, enologico, gelato, birra, pane, uova. Inoltre spazia nell’industria chimica, farmaceutica, tessile, cartaria e meccanica, con specifiche competenze nei settori essiccazione, recupero calore, packaging, liofilizzazione, verniciatura, attrezzature medicali e trasporti refrigerati.
«Non è semplice illustrare la nostra produzione -ha spiegato Raffaele De Peverelli, presidente di Fic e dirigente di Confindustria Sondrio -. Si basa su uno scambiatore costituito da due lamiere saldate con un’intercapedine per il passaggio dei fluidi. Si va dai componenti più semplici a serbatoi per la refrigerazione del latte ad altri impianti, ad esempio quelli dei microbirrifici. La nostra materia prima è l’acciaio inossidabile, che acquistiamo da quattro grandi gruppi europei. Siamo un’azienda metalmeccanica specializzata in una carpenteria d’un certo livello».
Nella produzione di Fic si notano processi all’avanguardia come sistemi di taglio innovativi, ad esempio con l’utilizzo del laser, oppure un’endoscopia dei pezzi saldati per assicurare l’assenza di perdite. «Oggi nella carpenteria ci sono realtà molto piccole e veri e propri giganti. Noi siamo a metà fra gli artigiani e le grandi multinazionali: ogni giorno affrontiamo sfide che si basano sulla qualità, anche con realtà che arrivano a essere dieci volte più grandi di noi. L’export rappresenta il 65% dei nostri mercati, la maggior parte dei nostri clienti vive all’estero - dalla Scandinavia alla Cina passando per la Germania - e la logistica è un aspetto cruciale per la nostra attività. Teoricamente non ci possiamo lamentare di questo periodo: tenere, di questi tempi, è già un successo. Stiamo lavorando per acquisire nuovi clienti e consolidare i rapporti con quelli acquisiti in passato, chiaramente la perdita di commesse in questo periodo è potenzialmente rischiosa».
Cattaneo ha apprezzato il lavoro svolto nello stabilimento di Mese. «Alcune delle realtà che abbiamo visitato oggi ci fanno ben sperare e dimostrano come questo territorio ha grandi potenzialità di investimento e continua a presentare esempi di eccellenza internazionale in campo produttivo - ha sottolineato -. Fic è una dimostrazione concreta della possibilità di fare imprenditoria nonostante le avversità della montagna. Le difficoltà non riescono a fermare la creatività e la forza di volontà degli imprenditori e dei collaboratori. Come abbiamo letto a palazzo Vertemate, “industria auget imperium”, che potremmo tradurre in questo caso con “la laboriosità aumenta le possibilità”. Il capitale umano è la forza di questo territorio montano».
Al fianco di Cattaneo c’erano colleghi consiglieri di maggioranza e opposizione. «Conoscere le situazioni e affrontare i problemi: questo è lo spirito che anima la presenza dei consiglieri sul territorio della Regione - ha sottolineato il consigliere regionale Ugo Parolo (Lega Nord), eletto in provincia di Sondrio -. Ora alla nostra istituzione tocca il compito di rispondere in modo chiaro alle esigenze di questo territorio, per garantire un’applicazione concreta alla questione della specificità montana».
«Condivido la necessità di garantire alla provincia di Sondrio e alla Val Chiavenna una particolare forma di autonomia e maggiori risorse”, ha detto il consigliere segretario Eugenio Casalino del M5S.
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