La frana della Val Genasca continua a muoversi e la situazione resta critica. Ma lo spostamento è più lento di quello osservato fino a lunedì.
Ieri mattina, secondo i dati raccolti dal Centro di monitoraggio di Arpa, si è registrata una lenta diminuzione della falda all’interno del corpo franoso.
Anche la velocità dello scivolamento si è ridotta rispetto a tre giorni fa, quando si erano osservati fino a trenta centimetri – per alcune mire – di spostamento, visto che si è passati a una media di circa 22-23. Poco meno di un centimetro all’ora, insomma. La velocità, quindi, resta ancora molto elevata e ben al di sopra di quella che determina l’ingresso – insieme ad altre variabili – nella soglia di elevata criticità.
Cumulativamente, dall’inizio di quest’ultima fase di scivolamento, la frana si è spostata di un paio di metri. Una parte del fango e della roccia – complessivamente per la frana si stimano almeno 500mila metri cubi - è scesa verso la valle e successivamente il torrente Liro senza provocare danni. Teoricamente c’è spazio sia per un continuo e relativamente lento scivolamento del materiale, sia per un evento improvviso e caratterizzato da un’intensità molto più elevata, sulla base di una rapida accelerazione. Tutte ipotesi, naturalmente, perché non è possibile prevedere l’esito finale.
Resta il fatto che lo scenario secondo cui la caduta del materiale andrebbe a interessare, forse addirittura a coprire la statale 36 è, purtroppo, ancora reale secondo le simulazioni prodotte dai geologi. Sulla base di questa situazione, appare difficile rinunciare alla temporanea interruzione del traffico in caso di nebbia. Per quanto riguarda l’abolizione del semaforo con il senso unico alternato, invece, sembra esserci qualche margine in più e già nelle prossime ore ci potrebbero essere delle novità.
Intanto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri la richiesta di deliberazione dello stato di emergenza a seguito del maltempo che, dall’11 al 17 novembre, ha colpito la Lombardia: «una prima sommaria valutazione, stima al momento la presenza di danni per un valore di alcune decine di milioni di euro». n S.Bar.
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