La foce del Mera è invasa dai detriti
Lavori presto al via

Chiavenna: si annuncia un intervento non facile. Si tratta di risagomare l’alveo dopo le alluvioni

Partiranno il prossimo anno, probabilmente già in primavera, i lavori di risagomatura della foce del fiume Mera, nel punto in cui si getta nel lago di Mezzola. Sarà la Comunità Montana a realizzare i lavori, finanziati nei mesi scorsi dalla Regione Lombardia per 300 mila euro complessivi. Lavori già in estate chiesti a gran voce anche dal sindaco di Novate Mezzola Pierangelo Nonini, dopo che l’alluvione di giugno aveva portato sulla sponda novatese tonnellate di detriti, rami e tronchi d’albero. La priorità dell’intervento, che riguarda il territorio di Samolaco, è considerata massima, anche se sono previsti due lotti. Uno il prossimo anno e uno nel 2021.

Non è, però, l’unico intervento che riguarderà l’asta del fiume nei prossimi mesi. In programma c’è un altro maxi intervento, finanziato nell’ambito del progetto Interreg Ge.Ri.Ko. Si tratta della “deframmentazione del corridoio ecologico”. Dietro il misterioso nome c’è un’opera di sistemazione dell’alveo per ricreare gli habitat distrutti dalle piene e dal trasporto di materiale. Dall’episodio seguente alla frana del Cengalo del 2017 alla stessa alluvione di giugno: «Si tratta di un intervento molto interessante – conclude Trussoni – che è stato studiato in collaborazione con l’Unione Pesca Sportiva».

Anche in questo caso si tratta di un investimento ingente. Si parla di 250 mila euro suddivisi in due lotti con completamento dell’operazione nel 2021. Il progetto ha l’obiettivo di realizzare una strategia comune tra i due Svizzera e Italia nella gestione delle risorse idriche comuni, corsi d’acqua e bacini idrici, condividendo le regole e le consuetudini attive sui due versanti, per minimizzare i conflitti d’uso e il rischio di danneggiamento delle risorse idriche e delle opere idrauliche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA