Economia / Lecco città
Domenica 24 Dicembre 2017
La Filca dichiarata fallita
Fumeo: «Sorpreso, non ci arrendiamo»
I giudici hanno respinto l’istanza di concordato per la cooperativa: ritenute insufficienti le garanzie economiche. Il presidente Giacomo Fumeo: «Sono sorpreso e amareggiato ma non ci arrendiamo»
«Sono sorpreso e profondamente amareggiato, ma comunque non ci arrendiamo». È la prima reazione del presidente di Filca Cooperative, Giacomo Fumeo, alla dichiarazione di fallimento della società emessa dal tribunale di Lecco e che coinvolge 85 dipendenti. È dunque calato il sipario su una situazione aziendale che non ha convinto i giudici sullo stato dei conti e sulla possibilità di risarcire adeguatamente i creditori attraverso un concordato liquidatorio, la cui ammissione è stata revocata dal tribunale. Ciò accade a un anno dalla prima richiesta di fallimento avanzata dal pm Nicola Preteroti nel dicembre 2016, ma bloccata dall’istanza di concordato, e a un mese esatto dalla nuova richiesta del 22 novembre ora accolta dai giudici.
La battaglia giudiziaria per convincere i giudici sull’efficacia del piano concordatario ha visto una delle ultime battute nell’udienza del 13 dicembre quando il tribunale ha acquisito un’ultima memoria difensiva del presidente di Filca, Giacomo Fumeo ritenendola insufficiente per il concordato. In sostanza il tribunale ha ritenuto che in quella memoria di Filca - società che partecipa al capitale di Teleunica - non ci fosse in realtà risposta sul modo in cui la società contava di risarcire i creditori chirografari bancari per almeno il 20% previsto per legge. Il decreto conferma che Filca ha illustrato «modifiche migliorative al piano per circa 1,2 milioni di euro tramite rinunce a crediti, impegno dell’amministratore dott. Giacomo Fumeo al pagamento di euro 150mila e previsione di una aggiuntiva classe di notes i cui flussi sarebbero destinati a supportare il concordato per oltre euro 580mila accompagnata dalla cartolarizzazione di ulteriori crediti».
In risposta il tribunale riferisce però “inadeguatezza” nel soddisfare i creditori chirografari (quelli senza prelazione perché senza garanzie reali) delle prime tre classi in quanto «l’impegno economico assunto dal dottor Giacomo Fumeo è sprovvisto di qualsiasi garanzia, se non la mera promessa di concedere ipoteca su un immobile neanche individuato». Ma, «soprattutto non è fornita adeguata informazione riguardo alle prospettive di incasso dei crediti cartolarizzati» tali da garantire i risarcimenti.
Ma potrebbe non essere finita qui, visto che «la società – afferma Fumeo - in merito al provvedimento del tribunale sta valutando opportune iniziative da intraprendere».
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