Cronaca / Lecco città
Mercoledì 26 Novembre 2014
La figlia di Maver
«Non posso perdonare»
Tiziana parla a dieci anni dall’omicidio del padre benzinaio: «È ancora presto per me, non ci riesco».Ucciso da due ragazzi per rapina. Quel giorno ha stravolto la vita di tutta la famiglia: «Tante difficoltà»
«Perdonarli per aver ucciso mio papà? È una domanda davvero pesante, difficile. È vero, sono passati 10 anni, ma al momento non ci riesco. Per me è ancora troppo presto».
Sono le parole di Tiziana Maver, la figlia di Giuseppe Maver, il calolziese gestore della pompa di benzina di corso Bergamo, a Lecco, ucciso con un colpo di pistola al cuore.
Era il tardo pomeriggio del 25 novembre 2004, quando due giovani, identificati poi dai Carabinieri come Davide Ciancaleoni e Domenico Elia, all’epoca minorenne, raggiunsero la stazione di servizio Tamoil di corso Bergamo, a Lecco.
Volevano mettere a segno una rapina, ma finirono con l’uccidere Giuseppe Maver che aveva 61 e stava lavorando insieme alla moglie Teresa.
A 10 anni esatti da quel giorno maledetto, il ricordo del benzinaio di Foppenico e il ricordo della tragedia sono sempre vivi, nei pensieri e nel cuore dei famigliari. Tiziana Maver ogni giorno si reca nello stesso posto per lavorare e continuare la professione appresa dal padre.
«Impossibile dimenticare»
«Ogni anno, i miei zii portano un mazzo di fiori e lo ripongono nel punto esatto dove papà è stato ucciso. Anche oggi è stato posizionato. Ricordo ancora tutto, ogni minima cosa e sensazione, di quel giorno. Credo che non passerà mai, che sia impossibile dimenticare il momento in cui tutta la nostra vita è cambiata». Il ricordo è vivo anche in tutti quelli che hanno conosciuto Maver e la sua famiglia.
«Sia nel giorno dell’anniversario della morte che nei giorni normali, mi fa piacere notare quante siano le persone che mi parlano di lui e lo ricordano con affetto».
Per questo la famiglia ha anche fatto celebrare, ieri, martedì alle 20, una messa. Per pregare e riunire quanti hanno conosciuto e amato il benzinaio.
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