Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 19 Luglio 2017
La doccia nel cortile a Merate
Migranti trasferite dopo le polemiche
Le reazioni al caso sollevato dalla Lega nord Sono state sistemate altrove, il bagno verrà riparato Il presidente Bottoni: «Caso isolato, pensava di non essere vista»
Sono subito state spostate temporaneamente in altre strutture del territorio le migranti ospitate in un appartamento di via Crocifisso a Merate.
Intervento del sindaco
Le proteste della Lega Nord per la doccia nuda in giardino di una delle ragazze e il successivo intervento del sindaco Andrea Massironi in prefettura e del suo vice Giuseppe Procopio che ha avanzato rimostranze alla cooperativa Croce del Sud hanno subito dato i risultati voluti.
Ieri mattina, a Novate si sono infatti precipitati due lavoratori della cooperativa che hanno aiutato le ragazze a prepararsi per il trasferimento in altre strutture nell’attesa che i lavori di sistemazione del bagno, rotto da tempo, vengano ultimati.
«Con la prefettura - ha spiegato il presidente della Croce del Sud, Antonio Bottoni - abbiamo concordato un appoggio temporaneo delle ragazze in altre strutture. Non appena i lavori idraulico saranno ultimati, le faremo tornare qui. I tempi dovrebbero essere piuttosto brevi. Per venerdì, se non ci saranno intoppi, contiamo di risolvere ogni cosa».
Bottoni ha comunque denunciato il fatto che l’episodio che ha scatenato tutto è stato uno soltanto.
«Quando il bagno si è rotto, ci siamo organizzati in modo che le ragazze venissero accompagnate a lavarsi in un’altra struttura. L’altro giorno, invece, mentre la signora che abita al piano terra non era in casa. una ragazza, pensando di non essere vista, in una parte del giardino comunque non visibile, si è lavata. Ha sbagliato e ha ammesso di avere sbagliato. Tutte le ragazze hanno però la consapevolezza che certe cose non possono farle». Per evitare che succeda di nuovo, stante l’impossibilità di tutte di utilizzare il bagno, è stato disposto il trasferimento.
«Vogliono tornare qui»
«Le ragazze non sono contente. Vorrebbero rimanere tutte insieme perché qui a Merate hanno i loro appuntamenti e impegni e perché ormai si trovano bene tra di loro. Abbiamo però spiegato loro che, dopo quanto è avvenuto, è inevitabile».Ieri mattina, nel frattempo, per verificare quel che accade nell’appartamento di via Crocifisso, il sindaco Andrea Massironi ha inviato il comandante della polizia locale Roberto Carbone.L’ufficiale ha così potuto verificare che in un appartamento di 131 metri quadrati oggi vivono 16 ragazze. Per questo è probabile che, al più presto il Comune tornerà a farsi sentire in prefettura, all’Ats e con la cooperativa Croce del Sud.
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