Cara Provincia,
l’alleanza con l’ “amico” tedesco ha sempre portato male: la guerra nel ’40, il quasi fallimento ora con euro ecc. Possibile che anche la super informata stampa non si sia accorta che la nostra crisi, non quella mondiale, nacque con euro? L’avere messo in un unico calderone tutte le ricchezze europee lasciando la responsabilità della gestione solo a una banca, fu un errore madornale, tra l’altro, sostenuto dal più incapace dei nostri politici/professori, che ora potrebbe arrischiare la presidenza della Repubblica, per la quale si fa anche il nome di quell’Amato. E questo succede anche per l’inefficienza della nostra magistratura politicizzata e orientata a sinistra, che evidenzia solo gli scandali, diciamo di destra, mentre da Violante con Sogno, anzi da sempre, mimetizza i gravi reati della sinistra.
Il vero grosso problema per la magistratura è stato Berlusconi. Il primo uomo politico indagato a tutto campo, che, fortunatamente, ha saputo difendersi attaccando, perché i suoi “reati”, più morali che contro il patrimonio, hanno solo stimolato l’inefficienza burocratica dell’apparato giustizialista, che ha cercato d’intrappolare il Cavaliere che, pur avendoci messo del suo, vedi caso Ruby, non si è mai sporcato le mani con il vero reato, il più comune tra i nostri eletti: appropriazione indebita di denaro pubblico.
Di Violante, vale il caso di Edgardo Sogno, mentre per un rampante d’attualità, quello di Vittorio Emanuela IV. Tra le tante riforme, urge il divieto dell’uso politico della magistratura per abbattere il nemico, oltre alla diffusione di notizie che dovrebbero essere note solo agli inquirenti.
Inoltre alla nostra classe politica, manca il concetto politico, mentre la magistratura, più che la giustizia manifesta il giustizialismo. Bisogna avere il coraggio di cominciare le riforme dall’alto, dalla costituzione, perché anche siamo alla presenza di un colpo di stato, per il momento ancora in bianco.
Giovanni Bartolozzi
Lecco
Caro Bartolozzi, dall’euro alla magistratura, non si fa mancare niente. E con la solita passione, senza nascondere le proprie idee.
Edoardo Ceriani
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