Klokpah parte per le paralimpiadi di Parigi: «Il mio obiettivo? La finale»

«Questa volta, quando staranno per caricare le barche, sarò lì a controllare di persona». Kwadzo Klokpah lo dice tra il serio e il faceto, ma il ricordo di quello che è successo lo scorso anno ai Campionati Mondiali - quando incredibilmente la sua barca venne dimenticata in Italia - ancora un po’ brucia. Il derviese riuscì a sopperire alla grande all’inconveniente, chiudendo la gara del K1 200 al sesto posto, ma quest’anno l’attenzione dovrà essere massima perché in palio c’è una medaglia olimpica.

Per Klokpah quella di Parigi sarà la seconda partecipazione. A Tokyo venne chiamato all’ultimo momento con un “pass speciale”, a Parigi ci arriva grazie al risultato conquistato lo scorso anno a Duisburg, quel famoso sesto posto ottenuto in condizioni tutt’altro che ideali.

Il paracanoista partirà da Dervio il 25 agosto. Per una settimana sarà in raduno coi suoi compagni di nazionale e il 2 settembre si dirigerà con la squadra in direzione Parigi. Le date da segnare sul calendario sono due: il 6 settembre per le batterie, il 7 per le semifinali e le finali.

«La mia ambizione è quella di essere nella finale A - dichiara l’atleta - essere nei primi otto al mondo sarebbe veramente fantastico per me. In ogni caso l’obiettivo è quello di sempre, dare il massimo e godermi l’avventura olimpica».

Il 2024 è stato un anno di grandi cambiamenti per Klokpah, sia in campo sportivo che lavorativo. Quello principale è stata la morte del suo storico tecnico, Giovanni Lozza, allenatore anche di campioni del calibro di Antonio Rossi in passato. Con la scomparsa di Lozza, l’atleta della Canottieri Lecco ha scelto di affidarsi al modenese Gianni Anderlini, a lungo inserito nei ranghi dei tecnici federali della FICK. «La preparazione sta andando molto bene, anche se all’inizio ho fatto un po’ di fatica ad adattarmi al diverso metodo di allenamento, Giovanni era più “tradizionalista”, mentre Gianni è più tecnologico, tanto che sto lavorando con una pagaia strumentata. Adesso mi sto allenando a Pusiano, anche Rossi fece qui una delle sue preparazioni olimpiche».

L’altra novità di quest’anno è il lavoro in un’azienda di Colico, che inevitabilmente condiziona la sua preparazione. «Ho cominciato a gennaio, è un part-time verticale da ventuno ore che mi lascia del tempo libero per allenarmi. Quando lavoro faccio un allenamento al giorno, il martedì e il venerdì che non sono in ufficio, due. In sostanza l’unico giorno di riposo che mi rimane è la domenica».

Il responso di tutti questi allenamenti è positivo, i tempi di Klokpah sono gli stessi dello scorso anno, che lo condussero fino al sesto posto mondiale. «L’obiettivo è quello di restare attorno ai quaranta secondi, quello è un tempo che mi porterebbe in finale. Ovviamente tutto dipenderà dalle condizioni del campo gara».

L’ultima notizia sull’atleta di origine ghanese è la prossima uscita di un romanzo che racconta la sua storia, ai primi di ottobre. «Ci sarà tempo per parlarne, per ora sono concentrato solo sui giochi di Parigi - conclude - voglio ringraziare la mia famiglia, la Canottieri, il mio allenatore Anderlini e il CKC Pusiano, che mi ha accolto. Tutti loro mi hanno aiutato e sostenuto in questo lungo percorso».

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