Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 18 Dicembre 2013
Istituti comprensivi
Cambia la mappa in città
La giunta di Sondrio ha modificato le aree di appartenenza - Sei i macro cambiamenti decisi insieme ai dirigenti - «Un modo per garantire servizi idonei a tutti»
Cambiano i criteri per le iscrizioni al nuovo anno scolastico 2014-2015 nei tre istituti comprensivi di Sondrio .
A ridisegnare la mappa del pianeta istruzione cittadino, tracciando nuovi bacini d’utenza è stata la giunta di palazzo Pretorio che ha lavorato in stretta collaborazione con i tre dirigenti scolastici Carlo Zanesi, Giulia Rainoldi e Raffaella Giana e con l’Ufficio scolastico territoriale (ex-provveditorato). Un incontro tenutosi a fine novembre, durante il quale è emersa la necessità di regolamentare le iscrizioni, definendo i parametri per l’ammissione.
Sostanzialmente sono sei le modifiche apportate rispetto al precedente atto d’indirizzo che definiva i bacini d’utenza, a cominciare dalle vie Mazzini e Bonfadini, i cui residenti anziché gravitare sulle scuole del comprensivo “Centro” com’è accaduto sinora, ora sarebbero “dirottati” sull’istituto comprensivo “Paesi orobici”. Poi ci sono le vie Tirundel e Felice Fossati che dal comprensivo “Paesi retici” passerebbero a “Sondrio Centro”, la via Samaden dai “Paesi Orobici” transiterebbe su “Sondrio Centro”, infine la via Stelvio, prima ricompresa nella zona sud-est, oggi “traslocata” nella zona nord-est con scuole di riferimento quelle del comprensivo “Sondrio Centro”.
«È bene ricordare che queste sono indicazioni di massima - tiene a puntualizzare l’assessore all’istruzione Marina Cotelli -, non vincolanti ai fini dell’iscrizione, nel caso in cui la scuola prescelta dovesse ancora avere spazio e posti per accogliere bambini non residenti nella zona di competenza».
La nuova mappatura risponde a precisi obiettivi: «Innanzitutto è stata pensata per garantire a tutti gli alunni servizi idonei – pone l’accento Cotelli –, per favorire la permanenza dei bambini nei quartieri in cui risiedono e valorizzare così facendo il legame con il territorio e favorire la socializzazione».
Altro obiettivo a cui si tende è quello «della mobilità autonoma», raggiungendo la scuola «anche con il servizio piedibus, senza l’uso delle auto, per sostenere lo sviluppo personale dei bambini, migliorando le condizioni di sicurezza» e strizzando l’occhio all’ambiente.
La città è stata suddivisa in cinque zone, ognuna delle quali destinata a un istituto comprensivo, con l’obiettivo «di evitare lo spopolamento di alcune zone o fenomeni di migrazioni di massa da una scuola all’altra». Così facendo si è voluto «garantire la formazione di sezioni equilibrate per consentire lo svolgimento di un percorso formativo adeguato a ciascun alunno»; da ultimo, ma non per questo secondario, «la razionalizzazione del servizio di trasporto». Il sistema degli istituti comprensivi, «privilegia la continuità didattica», ciò significa che chi ha già iniziato il suo percorso in una scuola resterà dov’è.
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