Cronaca / Lecco città
Lunedì 23 Novembre 2015
«Io, lecchese, non me ne andrò da Parigi»
La testimonianza di Alessia Anghileri, che vive e lavora in Francia da tre anni: «È stata una settimana difficile. C’è un clima surreale»
A distanza di una settimana dalle stragi che hanno insanguinato Parigi, la città cerca a fatica di tornare alla normalità. Anche Alessia Anghileri, giovane lecchese che vive a Parigi e che sette giorni fa ci aveva raccontato quei terribili momenti, sta cercando di riconquistare un po’ di serenità.
«È stata una settimana lunga e difficile – spiega Alessia –, il rientro a lavoro lunedì è stato tragico e surreale. Per tutto il weekend non avevo messo il naso fuori di casa, quindi già uscire e prendere i mezzi per raggiungere l’ufficio è stata una prova dura. La paura più grande era quella di arrivare al lavoro e scoprire che qualche collega era rimasto coinvolto negli attentati, ma fortunatamente così non è stato». Nella società per cui Alessia lavora come traduttrice ci sono 200 dipendenti. Un numero alto e molti di loro hanno amici e parenti coinvolti direttamente nell’inferno di venerdì scorso, ma non solo. Un collega della 27enne lecchese è miracolosamente scampato alla strage del Bataclan.
Il resto della settimana, fra i blitz della polizia, la cattura e l’uccisione dei terroristi e la paura di nuovi attentati, non ha risparmiato preoccupazioni: «Il mio ufficio si trova esattamente nella stessa via del quartier generale antiterrorismo, ci dividono solo pochi numeri civici. Per tutta la settimana abbiamo sentito le macchine della polizia, a sirene spiegate, andare e venire. Solo dopo i blitz la situazione si è calmata».
Ora la cosa più importante è cercare di riprendere la vita normale di sempre, ma non è semplice: «Sabato mattina sono uscita per la prima volta per fare una passeggiata. Rispetto a sabato scorso la città è diversa, non è un deserto con poche persone, c’è più movimento, anche se nell’aria si percepisce un clima strano. C’è poca voglia di stare in giro, i locali che solitamente sono affollati sono vuoti.Siamo tutti intenzionati a rimanere», conclude Alessia riferendosi anche ai tanti italiani che ha conosciuto in questi tre anni in Francia.
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