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Giovedì 13 Ottobre 2011
Introbio: in Cademartori
garantiti i livelli occupazionali
Tutti salvi i lavoratori della Cademartori Galbani della Valsassina. Il timore dei sindacati e dei dipendenti di Introbio era quello che la direzione Galbani volesse accentrare la produzione del taleggio a Bergamo, giocando sul contenimento dei costi.
Il timore dei sindacati e dei dipendenti di Introbio era quello che la direzione Galbani volesse accentrare la produzione del taleggio a Bergamo, giocando sul contenimento dei costi.
Così non è stato. L'azienda, che ha incontrato la controparte sindacale ha annunciato un piano di miglioramento qualitativo per la Cademartori di Introbio e assicurato il mantenimento dell'attuale attività industriale.
L'accordo di secondo livello, che sarà applicato non solo ai 38 dipendenti di Cademartori, ma a tutti i 3.200 lavoratori del gruppo Lactalis Galbani, è stato firmato dai sindacalisti lecchesi Enzo Mesagna (Cisl) e Massimo Sala (Cgil): «Abbiamo raggiunto un accordo importante, che risponde a gran parte degli obiettivi prefissati dalla piattaforma».
Saranno rafforzate le relazioni sindacali, così come indicato dagli accordi interconfederali firmati a fine settembre, migliorate le relazioni industriali e «sarà avviato un percorso di formazione per i lavoratori, che potranno ampliare le loro competenze e lavorare con maggior professionalità - spiega Mesagna - Sarà dato nuovo impulso al miglioramento delle misure di sicurezza sul lavoro e avviato un percorso per favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro».
Il gruppo prevede la stabilizzazione dei rapporti di lavoro per 50 persone, che saranno confermati a tempo indeterminato. «E' stata inoltre affrontata la questione di Caravaggio e della perdita della commessa Philadelpia per Kraft, la cui produzione sarà trasferita in Spagna - racconta Mesagna -. Non ci saranno ricadute occupazionali per Introbio».
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