Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 17 Febbraio 2018
Innevamento, accordo a tre per avere l’acqua
Il protocollo: i Comuni di Aprica e Corteno Golgi e la Regione hanno sottoscritto l’impegno congiunto. Oltre alle riserve idriche, si parla di patti di sviluppo.
Prima di tutto individuare soluzioni progettuali per garantire il reperimento e l’accumulo delle risorse idriche necessarie a tutto il comprensorio sciistico di Aprica e Corteno per l’innevamento artificiale e, in seconda battuta, verificare la possibilità di avviare in via sperimentale un “patto territoriale”, in attuazione della Legge regionale 40/17 per lo sviluppo economico, ambientale, sociale e della mobilità del comprensorio Aprica-Corteno, con la definizione delle modalità di sviluppo e di gestione delle infrastrutture che possano consentire agli enti locali di attivare politiche condivise in una prospettiva di medio-lungo periodo, o di altro strumento di programmazione negoziata.
È questo il contenuto del protocollo d’intesa finalizzato allo studio di forme di innovazione del comprensorio sciistico di Aprica-Corteno siglato, giovedì sera, nella sala consiliare di Aprica fra la Regione Lombardia, rappresentata da Ugo Parolo sottosegretario alle Politiche della montagna, i Comuni di Aprica e Corteno Golgi con i rispettivi sindaci Dario Corvi e Martino Martinotta. La quasi totalità del comprensorio sciistico attualmente è coperta da impianti di innevamento artificiale, strutturati su di una complessa rete di sottoservizi (tubazioni interrate, pompe, compressori, pozzetti) che distribuiscono l’acqua ad una serie di cannoni a ventola e di staffe ad alta pressione “a giraffa o lance”. Un impianto che costituisce un’importante dotazione per coprire con l’innevamento artificiale, in condizioni di temperature ottimali, la gran parte del comprensorio sciistico. Ad oggi, però, la riserva idrica a disposizione dell’innevamento artificiale viene alimentata principalmente dal lago Palabione, che rappresenta anche la riserva idrica del paese, e da una serie di piccole vasche di accumulo, che complessivamente possono accumulare 70mila metri cubi d’acqua. Riserva che risulta insufficiente a garantire la copertura totale dell’intero comprensorio. Da qui la necessità di trovare soluzioni diverse.
«Il protocollo mira a trovare forme nuove di approvvigionamento idrico sia a scopi civili sia, soprattutto, per l’innevamento artificiale – spiega il sindaco Corvi -. Si apre ora una finestra dove i Comuni di Aprica e Corteno e la Regione, nei primi sei mesi, si impegnano ad individuare le proposte da mettere in campo. In sostanza, è una fase preliminare di studio da attuare insieme alle società degli impianti di risalita con le quale abbiamo, a latere, attivato un altro protocollo di intesa. Al termine di questo periodo e in base agli esiti, capiremo che tipo di soluzione faccia il caso nostro: se costituire una società pubblica che possa fare questo tipo di investimenti oppure un classico accordo di programma».
L’idea è di provare, in forma sperimentale, a concretizzare la Legge 40 che prevede l’avvio di patti territoriali per lo sviluppo economico, ambientale, sociale e della mobilità dei territori montani, con l’obiettivo di definire le modalità di sviluppo e di gestione delle infrastrutture di interesse pubblico legate al tema sciistico. Parolo stesso ha ribadito quanto gli impianti di risalita siano importanti e che occorra continuare a credere nella montagna. «Ad Aprica, come nel resto della regione, le società degli impianti hanno un forte indebitamento: la creazione di una società pubblica potrebbe favorire investimenti oggi impossibili - continua il sindaco di Aprica -. La domanda è: cosa vogliamo fare da qui a dieci anni? Credo che, a parte gli enti locali, la base di partenza debba venire dal territorio con la partecipazione degli impianti, ma anche degli altri soggetti economici». Per ora il protocollo interessa solo Aprica e Corteno, ma l’idea è di allargarlo in futuro - da qui si spiega la presenza ad Aprica del presidente della Provincia, Luca Della Bitta - alla Provincia di Sondrio e Comunità montane.
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