«Iniziato lo scempio
dei corsi d’acqua»
Sorpresa: nel torrente Varrone ruspa al lavoro
È iniziato lo scempio del territorio legato alla costruzione della prima delle mini centrali idroelettriche.
Sorpresa nel caldo fine settimana di aprile: turisti e premanesi che hanno fatto il trekking lungo la valle dei Forni si sono trovati un grosso escavatore nell’alveo del torrente Varrone.
«Ebbene sì. – commentano laconici i rappresentanti del comitato “Salviamo i nostri torrenti” - È partita la costruzione dell’impianto idroelettrico che porterà al prosciugamento del tratto di torrente che va dall’alpe Forno all’esistente presa Enel a valle. Quello che nessuno si aspettava, era di vedere un grosso escavatore risalire l’asta del torrente Varrone, canalizzando il corso per centinaia di metri, con lo spostamento di grossi massi e la realizzazione di piste d’accesso e di scavalco delle briglie di regimazione idraulica».
Un lavoro annunciato
Oltretutto, non si è nemmeno proceduto al prelievo ittico.
D’altronde l’amministrazione comunale di Premana, nel corso dei vari incontri fatti sul tema delle captazioni idroelettriche e anche durante i consigli comunali, ha sempre sostenuto che l’accesso alle aree di realizzazione dell’opera sarebbe avvenuto mediante il prolungamento dell’esistente strada agro silvo pastorale per l’alpe Chiarino, con la piazza per il deposito materiali e mezzi al “Cantoon dol Gal”.
«Nessun accenno è mai stato fatto da sindaco, assessori e consiglieri in merito alla possibilità che l’accesso alle aree di cantiere avvenisse mediante passaggio all’interno dell’alveo del torrente. – affermano i portavoce Fabrizio Fazzini e Mauro Spazzadeschi - La realtà è sotto gli occhi di tutti e come già, per altri aspetti sul tema delle captazioni, c’è una certa differenza fra quanto gli amministratori comunicano al paese e quanto poi si verifica nella realtà». I comitati portano l’attenzione al livello di massima allerta.
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