Economia / Lecco città
Giovedì 23 Maggio 2024
Infortuni sul lavoro di nuovo in crescita,
la Uil del Lario: «Il diritto alla sicurezza
di chi lavora non è ancora priorità per tutti»
Nel primo trimestre di quest’anno le denunce di infortunio in provincia di Lecco sono state 906, contro le 892 del primo trimestre dello scorso anno. Nessun episodio ha tuttavia avuto un esito mortale
Di fronte ai nuovi dati degli infortuni sul lavoro la Uil del Lario torna a chiedere «piante organiche a pieno regime per gli organismi di controllo» e l’introduzione «urgente del reato di omicidio sul lavoro per chi disapplicando le norme di settore provoca la morte del lavoratore». Lo afferma Dario Esposito, coordinatore della Uil del Lario, a fronte del nuovo studio elaborato dal sindacato sulla base degli open data Inail. A Lecco infatti le denunce di infortunio sono in crescita: nel primo trimestre di quest’anno sono state 906, contro le 892 del primo trimestre dello scorso anno. Nel trimestre in provincia di Lecco restano a zero le denunce con esito mortale, mentre calano quelle per malattie professionali che passano dalle 32 del primo trimestre 2023 alle 20 del 2024.
In Lombardia le malattie professionali sono in leggero calo: nel primo trimestre passano dalle 1066 dello scorso anno alle 949 del 2024. Si registra un lieve calo sia nelle denunce dei lavoratori (684 contro le 738 dello scorso anno) che delle lavoratrici (265 contro le 328 dello scorso anno). Nel totale delle denunce Lecco riflette l’andamento in crescita che si registra sia in Italia che in Lombardia. A livello nazionale, sempre trimestre su trimestre, 145.130 le denunce del periodo gennaio-marzo 2024 rispetto alle 124.716 del primo trimestre 2023, così come in Lombardia se ne sono registrate 28.469 rispetto alle 28.087 del 2023, in un aumento che ha riguardato sia gli infortuni in occasione di lavoro (24213 contro i 23968 di gennaio-marzo 23), che gli infortuni in itinere (4256 del 2024 contro 4119 del 2023). E a livello regionale continuano a crescere anche le denunce con esito mortale, che passato dalle 34 del 2023 alle 41 di quest’anno.
In Lombardia l’industria e i servizi sono i comparti in cui si registra la maggior parte delle denunce, con 21.451 infortuni nel primo trimestre di quest’anno (di cui 17644 in occasione di lavoro e 3813 in itinere) rispetto ai 21.277 del primo trimestre dell’anno scorso. In agricoltura si passa dai 522 infortuni del 2023 ai 528 del 2024 (di cui 499 in occasione di lavoro e 29 in itinere) e nei settori per conto dello Stato si passa dai 6.288 infortuni del 2023 ai 6.484 del 2024 (di cui 6070 in occasione di lavoro e 414 in itinere). Circa la tipologia di attività la maggiore incidenza riguarda il trasporto e magazzinaggio (1.434 infortuni nel trimestre), la sanità ed assistenza sociale (1.268 infortuni), le costruzioni (1.162 denunce di infortunio).
È evidente, afferma Esposito, «che il diritto alla sicurezza dei lavoratori non sia ancora priorità per tutti, in un trend che dimostra quanto pesi il mancato accoglimento delle richieste che la Uil sta facendo per tutelare il diritto alla vita nei luoghi di lavoro». La richiesta a regione Lombardia è quella di «destinare risorse aggiuntive per potenziare la formazione innovativa anche in riferimento all’accordo quadro del 14 luglio 2023 tra Inail e Conferenza Stato Regioni. Occorre inoltre che tutti i livelli politici ed amministrativi prendano in carico il problema: molto si può fare in sede locale, in ambito comunale e provinciale, con la stipulazione di protocolli con le sigle sindacali per andare a portare elementi di certezza e sicurezza negli appalti e negli affidamenti diretti».
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