Cronaca / Lecco città
Martedì 05 Giugno 2018
Infortuni sul lavoro
L’Inail e la prevenzione
Nei primi cinque mesi nel Lecchese ci sono stati tre incidenti mortali
«Tre infortuni mortali nei primi cinque mesi, mentre erano stati cinque nell’intero 2017. Un dato preoccupante anche se, nello stesso periodo, gli infortuni sul lavoro sono calati nel Lecchese di oltre il 5%». A evidenziare questi dati il direttore dell’Inail Moreno Cogliati, 46 anni.
«Noi monitoriamo la situazione - rileva Cogliati - e soprattutto puntiamo a svolgere un ruolo di prevenzione e di sostegno ai progetti di reinserimento e integrazione delle persone con disabilità da lavoro. Lo facciamo con una sempre maggior attenzione al territorio e al tessuto economico e produttivo lecchese. In particolare, in coerenza con il sistema di protezione sociale contro i rischi da lavoro e con la missione istituzionale di Inail, si possono individuare tre tipologie di interventi. Anzitutto quelli per il superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro, comprendenti interventi edilizi, impiantistici e domotici nonché i dispositivi finalizzati a consentire l’accessibilità e la fruibilità degli ambienti di lavoro. Il nostro intervento prosegue poi con tutti gli interventi di adeguamento delle postazioni di lavoro, compresi anche gli adattamenti di veicoli che costituiscono strumento di lavoro. Infine gli interventi di formazione che comprendono anche gli interventi personalizzati, sia per lo svolgimento della stessa mansione post infortunio che per una riqualificazione professionale funzionale a una diversa mansione».
«Si tratta di interventi importanti e qualificanti da parte di Inail - conclude il direttore Moreno Cogliati - che arrivano a coprire il 100% della spesa per l’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro e per l’adeguamento delle postazioni di lavoro. Per la formazione invece si arriva a finanziare sino al 60% della spesa, per un massimo di 15 mila euro. Inail insomma è pronta a dare tutto il suo supporto».
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