Incidenti a causa di animali selvatici
sulle strade valtellinesi: altri 55 in maggio

«Abbiamo un numero enorme di selvatici in circolazione - dice Piermario Pollieno, comandante della Polizia provinciale - e ciò costituisce una ricchezza dal punto di vista del patrimonio faunistico e naturalistico della nostra valle che, tuttavia, cozza con la circolazione stradale e la sua sicurezza»

Non accennano a diminuire gli incidenti stradali con animali selvatici che, anche nel report di maggio della Polizia provinciale di Sondrio, sono dati in 55 contro i 56 del mese precedente. Stabili, quindi, tenuto conto però di un notevole balzo in avanti rispetto ai mesi precedenti dato che, a marzo, gli incidenti di questo tipo erano stati 37, a febbraio, 26, e lo stesso dicasi per gennaio.

Il maltempo e la neve imperante alle quote medio-alte fino a poche settimane fa ha indotto i selvatici a non abbandonare il fondovalle come erano, invece, soliti fare con l’arrivo della primavera e, ora, essendo nate le cucciolate alle base quote gli animali tendono a stabilirvisi. Da qui l’invito da parte della Polizia provinciale alla massima prudenza per chi viaggia sulle strade, su tutte, ma ancor più, su quelle a ridosso dei versanti montuosi come le provinciali Valeriana ed Orobica, in Bassa Valtellina, e la provinciale Trivulzia, in Bassa Valchiavenna.

«Abbiamo un numero enorme di selvatici in circolazione - assicura Piermario Pollieno, comandante della Polizia provinciale - e ciò costituisce una ricchezza dal punto di vista del patrimonio faunistico e naturalistico della nostra valle che, tuttavia, cozza con la circolazione stradale e la sua sicurezza. Rinnovo, quindi, l’invito a viaggiare con prudenza su tutte le nostre strade sia di giorno sia, ancor più, di notte, perché anche se gli animali si affacciano di più al crepuscolo e alle prime ore dell’alba, possiamo incontrarli e ci possono attraversare la strada a qualsiasi ora. Dal canto nostro, invece, stiamo lavorando al potenziamento della rete dei dissuasori acustici già presenti sulle strade curando di soffermarci soprattutto sui tratti dove si verifica il maggior numero di incidenti. Non è questa la panacea di tutti i mali, ma può aiutare a contenere il numero degli incidenti».

Sui 55 totali, 20 hanno coinvolto cervi, 13 caprioli, 10 volpi, otto tassi, e quattro faine, per cui quelli contro animali anche massicci sono stati numerosi. Altri 20 animali sono stati trovati morti e smaltiti, in genere per incenerimento, fra cui tre cervi, sette caprioli e un asino, ma anche uccellini come merli e passeri morti durante il trasporto.

«Come ho già avuto modo di dire la sensibilità verso i selvatici è di molto aumentata - ribadisce Pollieno - e veniamo chiamati anche per cercare di salvare piccoli animali come uccellini, cosa tra l’altro difficile. I miei collaboratori, però, si fanno in quattro in ogni occasione, tant’è che sono 22 gli animali soccorsi e inviati al Centro di recupero della fauna selvatica di Ponte in Valtellina, fra cui un capriolo e un cervo, ma anche tanti uccelli, poiana compresa».

Quanto alle predazioni, ne sono segnalate una da orso, di cui abbiamo già dato conto nei giorni scorsi, ai danni di un apiario nel territorio di Caiolo, e due attacchi da lupo con predazione di sette agnelli. Erano state segnalate come predata dal lupo anche tre pecore, ma, in realtà, si era trattato di un attacco di parte di due cani di cui sono stati individuati i proprietari raggiunti da sanzione e dall’obbligo di rifusione del danno subito dall’agricoltore. «L’invito che rivolgo a tutti è di proteggere il più possibile le greggi soprattutto in questa fase in cui gli animali vengono portati a quote più alte - dice il comandante Pollieno -, perché i grandi predatori sono, comunque, presenti e se trovano una preda facile vi si avventano».

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