
Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 26 Aprile 2017
Al volante col cellulare, in un anno 94 multe. Noi in sole due ore potevamo farne 10
Il nostro fotografo documenta i comportamenti scorretti nelle vie del centro di Sondrio. La polizia municipale: «Bisogna sospendere la patente»
Tanti telefonano, ma c’è pure chi scrive messaggi o dà un’occhiata ai social network o alla posta elettronica. Niente di male, se non stessimo parlando di automobilisti: basta un giro nelle vie della città per notare quanti usano il cellulare mentre guidano, per telefonare ma pure per sfruttare le tante funzioni degli smartphone che li rendono strumenti di cui difficilmente riusciamo a fare a meno.
Un’abitudine pericolosa che non sempre i controlli dei vigili riescono a contrastare: in città negli ultimi anni le multe per queste violazioni sono calate, anche se per strada si vedono ancora tanti automobilisti con il cellulare in mano, come testimoniano le foto scattate in questi giorni nelle vie del capoluogo. Una decina di casi in un paio d’ore, quando le violazioni accertate dalla polizia municipale lo scorso anno sono state in tutto 94.
In molti casi il guidatore parla al telefono, ma c’è pure chi digita messaggi o fissa lo schermo anziché la strada: tanti, forse quasi tutti l’abbiamo fatto, ma queste azioni «distraggono il conducente per diversi secondi e creano un pericolo oggettivo, specialmente in un contesto urbano», sottolinea il comandante della polizia municipale Mauro Bradainini.
Secondo gli esperti dell’Aci l’uso del cellulare è fra le cause principali degli incidenti, tant’è che i vigili urbani a Sondrio già da anni richiamano l’attenzione su questo tema, anche se non sempre riescono a sanzionare queste violazioni. «Nei normali servizi sul territorio gli agenti fanno attenzione a questi aspetti - spiega Bradanini -, ma la contestazione a volte è complessa. A una pattuglia ad esempio può capitare di incrociare un automobilista che sta parlando al cellulare, ma non possiamo avviare un inseguimento con il lampeggiante per una violazione amministrativa, per quanto legata a un comportamento pericoloso. L’agente può notificare la contravvenzione anche in un secondo momento, ma dev’esserci la certezza dell’uso del cellulare, non una percezione fugace». La chiave per migliorare la situazione sarebbe una maggiore consapevolezza dei rischi da parte di tutti, sottolinea Bradanini, ma «in certi casi la sanzione può indurre alla virtuosità e qualche freno va dato, a questi comportamenti così diffusi». Ecco perché il comandante dei vigili sondriesi guarda con interesse all’ipotesi di modifica delle norme su queste violazioni contenuta in un decreto che dovrebbe vedere la luce il mese prossimo: «C’è la proposta di introdurre la sanzione accessoria della sospensione della patente da uno a tre mesi già alla prima violazione – spiega il comandante –, oltre alla sanzione amministrativa già prevista. In effetti la sospensione della patente crea un deterrente forte, come si è visto nel caso della guida in stato di ebbrezza, quindi un provvedimento di questo tipo potrebbe aiutare».
E anche la tecnologia potrebbe contribuire a scoraggiare questi comportamenti che mettono a rischio la sicurezza: «La polizia stradale - ricorda ancora Bradanini - sta sperimentando un dispositivo che oltre a misurare la velocità è in grado anche di verificare l’utilizzo delle cinture di sicurezza e l’eventuale uso del cellulare, anche se in questo campo ci sono problematiche legate alla privacy che non vanno sottovalutate». Per ora quindi i vigili di Sondrio continueranno a fare i controlli con il metodo “tradizionale”, «sperando che crescano l’attenzione e la responsabilità da parte di tutti».
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