In estate dove vado?
Per la montagna
si aprono opportunità

La tendenza Le difficoltà legate alla vacanza al mare potrebbero far propendere i turisti verso le case in quota

«Io non so rispondere, ma credo che nessuno sia in grado di farlo». Nelle parole del commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli c’è tutta l’incertezza relativa alla possibilità di prenotare le vacanze estive, da Livigno a Lampedusa. E mentre nelle località marittime si progettano box in plexiglass da posizionare tra le file di ombrelloni, in montagna si confida nel possibile effetto positivo di spazi ampi – quelli che favoriscono l’ormai noto distanziamento sociale – e aria pura.

«Per la Valtellina questa crisi potrà essere un’opportunità», sottolinea Edoardo Grattirola, il valtellinese che ha fondato e guida Sweetguest, società leader nel mercato degli affitti brevi e medi in appartamento. In questo momento, fra gli addetti ai lavori, è in atto un confronto per dare risposta alle tante domande che la crisi impone. «Ci si chiede se le persone rinunceranno alle ferie, oppure se le vacanze verranno dilatate, magari portando con sé – ove possibile – il lavoro – spiega Grattirola -. Un’altra questione riguarda la richiesta di sicurezza sanitaria e privacy. Gli alberghi dovranno forzatamente adeguare il loro livello di servizi per rispettare il necessario distanziamento sociale. Le previsioni dei maggiori analisti del settore indicano negli appartamenti per locazioni turistiche una delle migliori soluzioni per rispondere alle mutate esigenze, che non prevedono l’utilizzo di spazi comuni come le sale da pranzo».

Per quanto riguarda la prossima estate, Grattirola prevede una riscoperta delle località minori «più tranquille e prive di affollamento». Chi può, insomma, lascerà la città per dirigersi verso borghi dove il caos e le code – con tutti i rischi che comportano – potranno essere evitati.

«I flussi deriveranno dalla domanda interna, perché probabilmente quella estera sarà quasi azzerata», aggiunge Grattirola. «Mi aspetto che la flessione del mercato nazionale sia di molto inferiore a quella estera. Ci sarà una distribuzione diversa delle presenze e una zona come la Valtellina, che ha moltissime seconde case, dovrebbe cogliere le opportunità che derivano da questa drammatica crisi».

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