Cronaca / Lecco città
Mercoledì 01 Aprile 2015
In cella chi mangia coniglio
Brambilla e il pesce d’aprile
La deputata di Forza Italia è uno strenuo difensore degli animali. Ma la proposta di legge è una bufala. Che ha fatto impazzire la rete
Due anni di carcere a chi mangerà carne di coniglio: è la proposta di legge presentata dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla, riportata da molti quotidiani e poi ripresa dai siti internet e infine rimbalzata su Facebook in una tempesta mediatica perfetta.
Quasi non si parlava d’altro sui social network tra battute e ironie e chi annunciava per sberleffo di stare cucinando un bel piatto di polenta e coniglio da gustare in compagnia.
Come è noto, la coordinatrice di Forza Italia a Lecco,presidente non a caso della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, ha una profonda sensibilità per il mondo animale che si è espressa in più occasioni e in varie iniziative. Ma stavolta lei non c’entra. Nessuna proposta di legge a sua firma per condannare penalmente chi si macchia del reato di uccisione dei conigli, da considerare animali di compagnia da tutelare come i cani e i gatti.
Si tratta di un’esagerazione - risponde alla nostra domanda la sua portavoce, Laura Colombo - una parodia, si può dire, dei temi cari all’onorevole animalista.
Un pesce d’aprile? La segreteria della Brambilla non sa dare spiegazioni. Certo è che nessun comunicato è stato diramato su questa materia, anche se è vero che la presidente della Leidaa un paio di mesi fa aveva partecipato a Milano a un’iniziativa promossa da un’associazione animalista impegnata a salvare i conigli da laboratorio da una brutta fine per darli in adozione.
L’onorevole Brambilla aveva incontrato queste famiglie che considerano, come tante, i conigli animali di affezione, da trattare come tali.E aveva prestato attenzione alle loro istanze.
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