Homepage / Sondrio e cintura
Martedì 22 Gennaio 2013
In carrozzella da Salerno
Quanti problemi in Valle
La vita dei disabili in carrozzella è già dura di per sé, se, poi, si trovano a dover utilizzare la tratta Milano-Sondrio-Tirano di Trenord, allora diventa addirittura impossibile
«Il problema è annoso e arcinoto tanto ai disabili e alle loro famiglie quanto al mondo delle associazioni che ruotano attorno ai loro bisogni - afferma Leoncelli -, però, vale la pena di insistere perché i disagi che i disabili in carrozzella incontrano non possono più essere sopportati. Di casi me ne sono stati segnalati parecchi, però, emblematico mi pare quanto accaduto domenica scorsa a un 25enne extracomunitario, in carrozzella, proveniente da Salerno e diretto al Morelli di Sondalo per terapie riabilitative che effettua ogni anno, da quando ha subito un grave infortunio. Una situazione già difficile in sé - continua Leoncelli - e che seguiamo su richiesta di un'associazione salernitana che si è presa cura di lui. Praticamente lo assistevamo nel trasporto da Sondrio a Sondalo coi nostri mezzi».
Ma poi le cose sono andate ulteriormente complicandosi: «Già arrivare a Sondrio è sempre stato un problema anche in passato, ma adesso, da due anni, non c'è mezzo di riuscirci. L'anno scorso siamo dovuti andare a prenderlo a Milano e, quest'anno, prima ci hanno detto, dalle Ferrovie, che lo portavano fino a Lecco, poi, ci hanno chiamati il giorno stesso per dirci che l'avrebbero portato solo fino a Milano».
A quel punto, i volontari Aias e Auser di Sondrio si sono organizzati per scendere in Centrale a prendere lo sventurato extracomunitario che, peraltro, in Italia vive solo, seguito solo dall'associazione di Salerno. «Tra l'altro - precisa Alda Cattelini - non siamo neanche più riusciti a salire al Morelli in giornata per cui abbiamo dovuto far dormire il giovane, una cara persona, in albergo a Sondrio e portarlo a destinazione l'indomani. A questo punto, per evitare tutti questi disagi, abbiamo deciso che, finito il ciclo di cure al Morelli, lo riporteremo direttamente a Milano senza neanche passare per Sondrio o Lecco. Non ne vale la pena. A Sondrio, peraltro, non c'è mezzo per un disabile in carrozzella di viaggiare in autonomia. Né dentro la stazione, né sui treni».
L'elenco delle doglianze è lungo: «Non ci sono, sui vagoni, ancoraggi per le carrozzelle, non ci sono pedane per far salire sul convoglio la carrozzella, insomma, un disastro. E questo vale per tutta la tratta Milano-Sondrio-Tirano. In pratica - aggiunge Cattelini - a Trenord non importa un fico secco dei disabili in carrozzella, dei loro problemi, di quelli dei loro famigliari e accompagnatori. Mentre, viceversa, sugli altri treni questi possono viaggiare in autonomia».
E in questa occasione anche il Sud spicca per efficienza rispetto alla situazione che si registra nel profondo Nord. «Per esempio il nostro giovane extracomunitario è salito tranquillamente da Salerno fino a Milano col treno da solo. Dopodiché, apriti cielo. Pensare che l'hanno scorso, come Aias, siamo partiti da Milano con 13 disabili in carrozzella, siamo andati a Toronto e abbiamo visitato le cascate del Niagara senza fare la benché minima fatica - continua -. Quando si arriva a Milano e si fa per salire in valle coi mezzi pubblici, invece, si resta al palo».
Una situazione del genere, per il responsabile Upt dell'Asl, Leoncelli, non è più tollerabile tant'è che ha inviato una lettera apposita al prefetto di Sondrio, al sindaco, al presidente della Provincia, ai vertici Asl, al direttore di Trenord, all'assessore regionale ai trasporti e al mondo del terzo settore. Lo scopo è quello di informarli dell'insostenibilità della situazione ed invitarli ad intervenire risolutamente per trovare una soluzione al problema.
© RIPRODUZIONE RISERVATA