Cronaca / Lecco città
Martedì 26 Gennaio 2016
«In carcere ho pensato al suicidio»
Lecco, processo Metastasi. In tribunale il drammatico racconto di Claudio Crotta: «In quattro mesi di prigione ho perso 14 chili» L’imprenditore ha più volte professato la sua innocenza: «Non ho mai pagato Palermo, lo ritenevo arrogante»
Finire in carcere «è stata un’esperienza drammatica e traumatizzante, non l’augurerei neanche al mio peggior nemico. Rinchiuso in una piccola cella in una sezione con delinquenti comuni, spacciatori, rapinatori seriali, ergastolani con alle spalle tre-quattro omicidi. Sono stato rinchiuso a Opera per quattro mesi, ho perso 14 chili, i primi tempi non sono mai uscito dalla mia cella, avevo paura di tutto e tutti e non dormivo di notte. Non so come ho fatto a sopravvivere, ho pensato veramente di farla finita».
Sono le drammatiche parole pronunciate ieri mattina nell’aula penale del tribunale cittadino da Claudio Crotta, imprenditore finito sotto processo nell’ambito dell’inchiesta Metastasi, accusato di corruzione per aver versato una presunta mazzetta all’allora consigliere comunale Ernesto Palermo per “oliare” il cambio di destinazione d’uso di un terreno di sua proprietà in via Movedo e di riciclaggio per quanto attiene le attività delle sue società, la DBM Electronics attiva nel campo del noleggio delle slot machine e la Rinnovo Immobiliare, «completamente rovinate e sull’orlo del fallimento».
L’articolo sull’edizione di domani, 27 gennaio, della Provincia di Lecco
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