Imu, assalto agli sportelli

«È un giorno di lutto»

File fino alla strada in tutti i Caf e uffici Acli della città per pagare la nuova rata

Tanto caldo e molto nervosismo fra i contribuenti, la rabbia degli imprenditori

Sondrio

Code, code e ancora code in una giornata da caldo record e anche un po’ di nervosismo hanno caratterizzato in particolare la giornata di ieri, ma più in generale gli ultimi giorni utili per pagare l’Imu sulla seconda casa, la cui scadenza era fissata ieri.

I Caf (i Centri di assistenza fiscale) del capoluogo di provincia sono stati letteralmente presi d’assalto già dalle prime ore del mattino dai “ritardatari” che hanno aspettato l’ultimo giorno per pagare la tanto nuova odiata imposta sulla casa, ’Imu: le code, ad esempio, sono arrivate anche all’esterno degli uffici dell’Acli, con persone in attesa anche sul marciapiede di via Cesare Battisti e scene simili si erano verificate addirittura sabato mattina fuori dal Caf della Cisl con gli utenti costretti ad attendere in fila lungo le scale all’esterno dell’ufficio.

Ventaglio con l’Imu

E, vista l’esplosione di caldo di questi giorni, molti cittadini, in fila in piedi oppure (i più fortunati) seduti all’interno dei Caf, hanno utilizzato i modelli di pagamento dell’Imu sventolandoli davanti ai loro volti come improvvisati ventagli.

Gli addetti agli sportelli dei Caf si sono destreggiati molto bene vista anche la mole di super lavoro che sono stati chiamati a svolgere, tra modelli di pagamento da controllare, da compilare e telefonate di cittadini che, ancora in dubbio su alcune questioni legate all’Imu, nelle ultime ore hanno reso roventi anche le linee telefoniche dei centri di assistenza fiscale.

In tutto questo via-vai, però, si sono vissuti anche momenti di nervosismo: non sono mancati utenti che, spazientiti dalla lunga attesa, hanno iniziato a borbottare, mettendo magari anche in discussione la professionalità e la rapidità degli “sportellisti” dei Caf. In particolare, però, momenti di tensione si sono vissuti quando un utente si è presentato in uno dei centri d’assistenza fiscale del capoluogo sbraitando per non aver ricevuto a casa il modello per pagare l’Imu e per essere stato costretto, quindi, a presentarsi negli uffici, a poche ore dalla scadenza del pagamento dell’imposta. In pochi minuti è stato comunque riportato “l’ordine” e anche il cittadino in questione ha dovuto rassegnarsi a mettersi in coda e ad attendere il proprio turno per sbrigare tutte le pratiche relative alla propria Imu.

Tanto nervosismo

Ora cittadini e dipendenti dei Caf possono tirare il fiato, ma con la consapevolezza che, alla prossima scadenza, torneranno le code, il lavoro incessante, la stanchezza, il nervosismo e qualche lamentela, più o meno giustificata che sia. E ieri intanto, la protesta si è anche manifestata da parte di qualche imprenditore: «Oggi è una giornata di lutto per migliaia di imprenditori e proprietari di capannoni ad uso commerciale o industriale. La proroga - è stato detto - del pagamento dell’Imu sulla prima casa non basta finché sui capannoni si versa fino a cinque volte quello che si pagava di Ici, sia che l’immobile produca reddito, sia che non se ne possa disporre. Invece di approvare il decreto del Fare, provvedimento inutile, il Governo pensi a risolvere questa questione».

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