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Giovedì 07 Marzo 2013
Imprese: irregolari una su due
Scoperti 224 lavoratori in nero
Sono 687 aziende irregolari su 1.161 ispezionate, con ben 224 lavoratori in nero e 3 milioni di euro recuperati. Dopo i controlli 138 persone sono state assunte, 34 attività imprenditoriali sono state sospese e oltre 600mila euro sono stati riscossi
Sondrio - Sono 687 aziende irregolari su 1.161 ispezionate, con ben 224 lavoratori in nero e 3 milioni di euro recuperati. Dopo i controlli 138 persone sono state assunte, 34 attività imprenditoriali sono state sospese e oltre 600mila euro sono stati riscossi.
Il direttore della Direzione territoriale del lavoro di Sondrio Emilio Zanetti ha reso noto i risultati dell'attività ispettiva svolta nel 2012 dall'Ispettorato del lavoro insieme ai militari del Nucleo carabinieri in forza all'Ufficio e agli ispettori di vigilanza dell'Inps e dell'Inail attivi in provincia di Sondrio e quelli complessivi che comprendono i due Istituti senza Dtl.
A poche settimane da un'ispezione che ha provocato malumori in diverse località turistiche, le cifre diffuse dall'ufficio sondriese di via Chiavenna dimostrano che la strada da percorrere per arrivare a una situazione di completa legalità è ancora lunga. Anche in Valtellina e Valchiavenna.
In totale dalla Dtl sono state ispezionate 767 aziende e nel 55% dei casi si sono riscontrate irregolarità. Il dato va interpretato con attenzione, visto che alla base di questa percentuale ci sono problemi differenti, con irregolarità di diverso tipo. Inoltre il campione è formato da una piccola percentuale delle imprese della provincia e spesso i controlli sono indirizzati proprio verso le realtà più a rischio. Il dato del 55%, quindi, molto probabilmente non rispecchia la realtà complessiva. Ma i numeri restano molto significativi. Le posizioni lavorative per le quali sono state riscontrate irregolarità di diversa natura - ad esempio in materia di orario di lavoro, di registrazioni irregolari sulla documentazione obbligatoria, di rapporti erroneamente inquadrati o di lavoro nero - dalla Dtl sono ben 536.
«L'attività ispettiva è stata indirizzata in via priorità all'emersione e al contrasto del lavoro nero, secondo gli indirizzi ministeriali del 2012 - spiega Zanetti -. Sono stati individuati 142 lavoratori in nero, completamente sconosciuti alla pubblica amministrazione. Rispetto al 2011 c'è stato addirittura un aumento, visto che erano stati 115. Sono cresciute anche le irregolarità legate a un uso non corretto delle tipologie di lavoro flessibile, soprattutto in termini di durata della prestazione lavorativa e di non corretta tipologia contrattuale applicata». Il lavoro degli ispettori ha portato a una riqualificazione dei rapporti nati come lavoro autonomo e che, a seguito dell'accertamento, sono stati ricondotti nell'alveo del lavoro subordinato. I casi di questo tipo sono stati 138. Nel 2011 erano stati 119.
In agricoltura sono state ispezionate 17 aziende e 9 sono risultate irregolari, con venti lavoratori non in regola e 7 in nero. Nell'industria si registrano 39 casi di irregolarità su 101 ispezioni (39%), con 105 lavoratori oggetto di irregolarità e due casi di "nero". 156 aziende su 210 - in pratica tre su quattro - in edilizia hanno fatto segnare irregolarità, con 86 lavoratori e 26 casi di lavoro nero. Le cifre quantitativamente più rilevanti sono quelle del terziario: 439 aziende controllate e 216 irregolari, con 536 lavoratori non in regola e 142 in nero.
Sono stati adottati 34 provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale per un'industria, dodici imprese edili e ventuno ditte del terziario. Questo tipo di strumento è previsto in caso di presenza di un numero di lavoratori in nero pari o superiore al 20%. In trentun casi i provvedimenti sono stati revocati dopo la regolarizzazione delle posizioni lavorative individuate e il pagamento delle sanzioni previste dalla legge. I tre casi di stop riguardano l'edilizia. Se alle ispezioni della Dtl si sommano quelle in Inps e Inail, si arriva al totale di 1.161 aziende visitate, di 687 irregolarità e 224 lavoratori in nero. Un quadro ancora più preoccupante.
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