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Giovedì 07 Marzo 2013
Imprese, a gennaio 2013
torna a esplodere la "cassa"
Cinquanta accordi in due mesi e più duecento lavoratori coinvolti nell'artigianato. Senza dimenticare quelli degli altri settori occupati nelle piccole aziende. A gennaio e febbraio in provincia di Sondrio c'è stata una vera e propria esplosione della cassa integrazione in deroga,
Sondrio - Cinquanta accordi in due mesi e più duecento lavoratori coinvolti nell'artigianato. Senza dimenticare quelli degli altri settori occupati nelle piccole aziende.
A gennaio e febbraio in provincia di Sondrio c'è stata una vera e propria esplosione della cassa integrazione in deroga, l'intervento di integrazione salariale a sostegno di aziende o lavoratori non destinatari della normativa sulla cig ordinaria o straordinaria, a cominciare dalle piccolissime imprese. L'elenco, infatti, comprende realtà di pochi dipendenti, con imprenditori costretti a ricorrere a questo strumento a causa dell'assenza di lavoro. Dall'unione di tanti piccoli casi, però, emerge un quadro preoccupante sul piano numerico, proprio come accade per le crisi dei maggiori stabilimenti messi in ginocchio dal calo degli ordinativi e dalle ristrutturazioni. L'analisi è stata presentata ieri dai responsabili del comparto artigiano di Cgil e Cisl, Valter Rossi e Mario Bordoni.
Nell'elenco ci sono officine meccaniche e falegnami, ma non vanno trascurati i casi di alberghi e negozi. «Solo nel comparto dell'artigianato abbiamo firmato cinquanta accordi, per un totale di oltre duecento lavoratori coinvolti. Abbiamo osservato una seria di altri settori, compreso il commercio, in condizioni allarmanti. Tutto il mondo della piccola e piccolissima impresa, la cui attività è collegata al consumo del territorio, è in forte difficoltà. Siamo di fronte a un impoverimento generalizzato del tessuto produttivo locale. Molte aziende che in questa fase sono costrette a ricorrere alla cig in deroga sono realtà storiche, con imprenditori seri che non hanno mai avuto problemi a pagare i dipendenti e i contributi. Se questa situazione negativa non si interromperà, si rischia di generare ulteriori timori e di dare vita a un circolo vizioso senza fine. La politica deve dare delle risposte, non ci si può più permettere di aspettare».
Regione Lombardia ha comunicato si sindacati che tra cassa e mobilità in deroga sono stati stanziati 68 milioni di euro in questi primi due mesi del 2013. Il ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha assegnato finora alla Lombardia poco più di 87 milioni. Ne restano quindi solo 19. «Gli 87 milioni ricevuti dal Ministero corrispondono all'80% dei 109 milioni destinati alla Lombardia e deliberati dall'Accordo Stato-Regioni di fine 2012 - sottolinea la Cgil regionale -. Ora sono giacenti a livello nazionale altri 200 milioni da ripartire tra le Regioni, deliberati con la Legge di stabilità». Oggi si riunirà con urgenza la sottocommissione regionale ammortizzatori proprio per discutere di questi problemi.
«Le risorse stanziate probabilmente non basteranno - aggiungono i sindacalisti valtellinesi -. C'è un altro problema. Da quest'anno la cigs in deroga verrà pagata direttamente dall'Inps, che non anticipa più il trattamento fino a quando non vede il decreto di Regione Lombardia».
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