Cronaca
Venerdì 02 Settembre 2022
Il turista annegato nel lago: le ricerche del corpo più complesse del previsto
Tremezzina Ieri i sommozzatori pensavano di averlo localizzato a 130 metri ma le condizioni di visibilità a quella profondità potrebbero aver dato un falso riscontro
Si pensava che quella di oggi potesse essere davvero la volta buona per restituire alla moglie Helena (presente anche ieri sulla riva di Mezzegra), ai familiari ed ai tanti amici il corpo di Sarkar Almasov, il turista di 32 anni inghiottito domenica pomeriggio dalle acque del lago durante una gita nel Golfo di Venere con un motoscafo a noleggio, con moglie e l’adorato lagotto romagnolo Buddy al seguito. Ma la profondità alla quale le ricerche vengono condotte e i conseguenti problemi di visibilità sembrano aver dato false speranze: non c’è certezza che la figura individuata sul fondale sia un corpo.
Il terzo giorno pieno di ricerche aveva preso una direzione ben definita, concentrandosi nello specchio d’acqua sulla sinistra dell’imbarcadero di Lenno (guardandolo frontalmente dalla riva) con la telecamera ad alta definizione del Nucleo Sommozzatori dei vigili del fuoco che si sarebbe spinta ben oltre i 100 metri di profondità.
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Ieri, le ricerche avrebbero dunque avuto un’accelerazione importante, anzitutto perimetrando il tratto di lago in cui il corpo sarebbe stato localizzato. Tratto in cui - in alcuni punti - le profondità possono spingersi anche a 130 metri.
Secondo quanto si è ieri appreso insieme alla telecamera ad alta definizione (citazione d’obbligo anche per il gommone dei vigili del fuoco di Dongo che ha affiancato quello del Nucleo Sommozzatori di Milano) oggi sarebbe potuto entrare in azione anche in Rov, il robot subacqueo con tanto di sonar utilizzato anche per i recuperi a profondità elevate, ma c’è alta probabilità che le ricerche siano ancora in corso e che quanto avvistato ieri non sia il corpo del turista annegato.
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Un indizio in più che aveva portato a ritenere che la giornata odierna potesse risultare decisiva per mettere fine a sei giorni di dolore straziante da parte della moglie e dei familiari di un turista che, pur avendo grande dimestichezza con l’acqua , è stato purtroppo inghiottito dal lago, forse a causa di uno choc termico.
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