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Mercoledì 20 Febbraio 2013
Il sistema economico
chiede unità alla politica
I rappresentanti delle associazioni di categoria compatti hanno incontrato i candidati alle Regionali chiedendo impegno e collaborazione. «Il momento è drammatico. Ci vuole un piano coraggioso e un confronto continuo»
E di fatti, in occasione dell'incontro con i candidati in corsa per il Pirellone, i presidenti di Coldiretti, Confcommercio, Industriali e Confartigianato hanno puntato il dito contro la frammentazione. Contro la mancata capacità della politica locale di fare lobby e presentarsi a Milano come fronte compatto per il bene del territorio.
«Mi trovo in difficoltà davanti a questa folta rappresentanza di candidati - ha esordito Alberto Marsetti della Coldiretti -. Questo territorio deve diventare il centro della montagna lombarda, il fulcro di un progetto ampio e unitario, ma con tutta questa rappresentanza politica la vedo davvero difficile. Eppure dovremmo essere noi a indicare la strada e il modello a Milano, mostrarci con un fronte compatto e unitario».
Di momento drammatico, di preoccupazione per tutto ha parlato il presidente di Confcommercio Marino Del Curto. «Apprezziamo il coraggio all'impegno dei candidati - ha esordito - e li esortiamo ad ascoltarci in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo. Tutto ci preoccupa. Attraverso i nostri Cofidi ci rendiamo conto di come la realtà peggiori di settimana in settimana. Serve un intervento».
Impegno a parole in occasione di questi ultimi giorni di campagna elettorale, ma anche nei fatti. A chiederlo è stato il presidente degli Industriali Paolo Mainetti: «Vogliamo politici che non spariscono dopo il voto - ha sottolineato -. Vogliamo politici che facciano gli interessi del territorio e dei cittadini». E tra questi interessi Mainetti individua quello del riassetto istituzionale: «Vogliamo Comuni più grandi e meno divisi. E non per chissà quale ragione, ma perché riteniamo che così possano esserci maggiori benefici per le imprese e per le famiglie». Un riordino che però non deve essere improvvisato, ma piuttosto il frutto di un progetto coraggioso e coerente che veda il coinvolgimento di tutti gli attori interessati in un confronto che valuti gli interessi generali del territorio.
È stato il padrone di casa, il presidente degli Artigiani Gionni Gritti, a raccogliere in un sunto tutte le sollecitazioni arrivate e ad insistere da una parte sulla necessità di fare sistema per il bene di Valtellina e Valchiavenna e dall'altra su quella di rinnovare il confronto con la politica.
«La presenza di noi quattro associazioni tutte insieme qui è un segnale - ha rimarcato Gritti -, è l'esempio dell'unità, di quanto questo sia fondamentale soprattutto per noi che viviamo in un territorio marginale».
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