Cronaca / Lecco città
Sabato 29 Dicembre 2018
Il sindaco dal notaio
per l’edificio di via d’Oggiono
Brivio e l’assessore hanno firmato l’atto, la voltura di 5,7 milioni è il primo step del percorso - Nell’arco di un biennio gli uffici saranno tutti trasferiti
LECCO
Lo stabile di via Marco d’Oggiono è ufficialmente proprietà del Comune di Lecco: diventerà entro il prossimo biennio la nuova sede degli uffici di Palazzo Bovara.
L’operazione di voltura onerosa dell’intero plesso (prima nelle mani della Regione) al costo di 5,7 milioni di euro, è stata ufficialmente ratificata ieri mattina. Le firme del sindaco Virginio Brivio e dell’assessore alla partita Gaia Bolognini hanno di fatto sancito quello che era il primo e fondamentale step di un iter più ampio. Un percorso che, aveva chiarito a suo tempo l’assessore, «porterà al varo di quella razionalizzazione di uffici, spazi e funzioni che il Comune attendeva da decenni».
Già perché nel frattempo il libro dei desiderata della macchina comunale ha già iniziato a dipanarsi, complice il fitto dialogo dei mesi scorsi tra giunta e dirigenti. In effetti, da un punto di vista logistico, l’ex Politecnico (che affianca il collegio Volta, racchiuso tra via Marco d’Oggiono e via Cairoli) si presenta già come uno stabile moderno e razionale. Tutto quanto, reduce da non più di un quinquennio di inattività, è perfettamente cablato, l’illuminazione è già funzionante. Cinquemila metri quadri di fatto già articolati tra aree ampie e direttamente affacciate sugli ingressi, altre più frammentate e intercomunicanti, altre ancora più racchiuse e meno aperte al pubblico.
Niente di più facile, insomma, che all’Anagrafe tocchi l’ampio salone che affaccia direttamente nel cortile interno e sul front office che dà su via Marco d’Oggiono. Quanto ai servizi sociali, l’obiettivo dei dirigenti era da sempre quello di collocarli nel primo piano della palazzina a se stante cui giungono solo le scale dell’area già riservata del piano terra. A fianco, il vasto reticolo di uffici già scanditi tra loro sarebbe già stato individuato per una strutturazione più coerente e unitaria dell’area tecnica. Infine, la compenetrazione tra i vecchi laboratori del seminterrato e l’area del parco auto potrebbe tranquillamente finire in mano alla Polizia Locale.
Chiudono il cerchio anche alcuni ampi spazi neutri, che potranno risultare utili in termini di conferenze, incontri, convegni e per tutte quelle associazioni che finora hanno trovato poco spazio a Palazzo Bovara.
Già, il vecchio edificio neoclassico sarà conservato come sede istituzionale e di rappresentanza, mentre, una volta appaltati i lavori e conclusa almeno una parte di essi, si provvederà a svuotare progressivamente lo stabile di via Sassi, ormai ritenuto inadeguato alla causa e già messo in vendita nel recente piano delle alienazioni, e la stecca dell’Anagrafe. Proprio il comparto che affianca Palazzo Bovara, da sempre una spina nel fianco dell’ufficio manutenzioni del Comune, sarebbe allora abbattuto, magari per fare spazio a soluzioni di miglior interscambio con l’area ferroviaria e del Caleotto. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia
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