Cronaca
Lunedì 20 Settembre 2021
Il settore dello sci senza ristori né regole
«Controllare i Green pass? Impossibile»
Fossati: «La capienza delle seggiovie deve restare al 100%»
Ancora nessun ristoro e l’incognita sulle regole da seguire. A 80 giorni dalla data canonica di apertura della stagione sciistica gli operatori del settore brancolano abbastanza nel buio. I pluriannunciati aiuti per la stagione annullata, last minute, lo scorso gennaio, non sono ancora arrivati. Per la Lombardia sono attesi circa 40 milioni di euro, saranno calcolati, per ogni stazione sciistica, sulla media degli ultimi tre fatturati. E sulle regole per aprire a dicembre pare non vi siano ancora certezze.
Così non tutte le stazioni sci hanno fatto la prevendita degli skipass stagionali. L’apertura, a differenza dello scorso anno (più volte annunciata e poi bloccata a meno di 24 ore dall’avvio), comunque, dovrebbe essere sicura. Si tratta di capire con quali risorse e soprattutto con quali limitazioni.
«A oggi non abbiamo ricevuto nemmeno un euro - dice Massimo Fossati, presidente lombardo dell’Associazione nazionale esercenti funiviari e amministratore di Itb Valtorta - Piani di Bobbio - Non sappiamo neppure quali sono le modalità di richiesta degli aiuti. L’iter per far arrivare i fondi, comunque, dovrebbe essere a buon punto».
«Attendiamo regole ad hoc per il nostro settore - continua Fossati - La portata delle seggiovie deve restare al 100%, diversamente sarebbe devastante per noi, così come non può esserci un contingentamento della capienza complessiva del comprensorio. Quello che possiamo accettare, eventualmente, potrebbe essere l’obbligatorietà del Green pass per accedere alle seggiovie, ma senza che vi sia da parte nostra la necessità del controllo. La responsabilità unica deve restare a carico dello sciatore».
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