Cronaca / Circondario
Giovedì 13 Dicembre 2018
Il ramo lecchese è quello sfortunato?
«Basta fare paragoni, guardiamo oltre»
Valmadrera Marco Hessein del “Taxi lake” interviene nel dibattito sul turismo nel Lecchese «Como ha ville, hotel e giardini botanici. Noi dobbiamo sfruttare spiagge, falesie e sentieri»
«Finché continueremo a fare paragoni con altre realtà, totalmente diverse, non saremo mai in grado di capire le potenziali risorse turistiche del nostro territorio: in particolare, del ramo lecchese del Lario»: Marco Hessein, titolare del “taxi lake” di Valmadrera, interviene nel dibattito sul turismo, animato nei giorni scorsi alle prospettive di vendita dell’Isola viscontea di fronte a Pescarenico.
«Tengo in piedi la mia attività solo con il turismo – assicura Hessein - lavorando otto mesi l’anno perché la stagione, da noi, è molto più lunga che al mare. Trasporto quasi esclusivamente turisti stranieri, di ogni parte del mondo ma, prevalentemente, provenienti dagli Stati Uniti: non per scelta, bensì perché (forse, i più non lo sanno) qui arriva davvero gente da ogni dove. Dunque, è vero che c’è da fare tanto a livello locale per valorizzare meglio il turismo ma – è l’appello del giovane imprenditore valmadrerese – vi prego: basta dire che “qui non c’è la mentalità, bisogna guardare il ramo di Como, là sì che sono più avanti”; oppure “guardiamo il lago di Garda”. Un altro ritornello, secondo me falso, è che le amministrazioni locali ostacolano il turismo. Fino a quando non usciremo da questo modo di pensare – per Hessein - non cambierà nulla: la mentalità siamo noi».
E continua: «Cerchiamo di guardarci attorno con sano realismo: non potremo mai avere il turismo del ramo di Como, non perché siamo meno bravi, ma semplicemente perché ci mancano qui punti d’interesse storici, che l’altro ramo ha da secoli: hotel famosi, che prima di divenire alberghi erano importanti ville; musei, giardini botanici. Negli anni 70, il turismo a Como era già una realtà viva, già c’erano i taxi boat; quando parto dai nostri pontili di Valmadrera per un giro delle ville, trascorro 45 minuti di navigazione senza mostrare altro che spiagge e bellezze naturali; una volta girata la punta di Bellagio, ogni 300 metri c’è una villa o qualcosa di famoso. Facciamocene una ragione – esorta Hessein - Il nostro ramo, però, gode di un paesaggio splendido: abbiamo spiagge che nel ramo di Como non esistono, sentieri da percorrere a piedi e in bicicletta; qui, le montagne si tuffano nel lago. Questo è un territorio che potrebbe vivere di turismo tutto l’anno: siamo molto più fortunati delle località di mare, volendoci impegnare con passione per un target specifico, a cui piace mangiare bene senza spendere una fortuna, che ama la spiaggia, ma senza gli eccessi della riviera del Garda, è interessato anche alle bellezze del ramo di Como, ma soggiornando a una certa distanza e spendendo meno: quindi, la contiguità col ramo di Como è un’opportunità che Lecco deve sfruttare, anziché lagnarsi. Si possono costruire pacchetti di barca, con spiagge, più escursionismo, mountain bike, falesie e quant’altro, per attirare e trattenere dai tre giorni, fino all’intera settimana i turisti, non necessariamente stranieri, facendo rete tra noi operatori dei diversi settori. Le amministrazioni locali, come l’Autorità di bacino, la Provincia, i Comuni non ostacolano i progetti di qualità; certo: i tempi burocratici sono lunghissimi, ma questo è un problema a livello nazionale».
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