Cronaca / Circondario
Martedì 19 Luglio 2016
Il ragazzo annegato dopo un tuffo
L’appello del padre: «Chiudete la Rocca»
Ai familiari del giovane cinese Ke Jie Liu il cordoglio di amici, compagni di scuola e vicini. Bilingue le scritte sulle corone. Messaggi e poesie
È stato un addio straziante, ieri, quello rivolto a Ke Jie Liu, il 15enne annegato lunedì della scorsa settimana dopo un tuffo dalla Rocca: all’esterno della camera mortuaria dell’ospedale di Lecco gli amici, gli insegnanti, i vicini di casa della famiglia – originaria della provincia di Shangai – hanno cominciato a radunarsi molto prima, chi portando fiori bianchi, chi poesie; occhi gonfi e sguardi persi nel ricordo: il parroco, don Andrea Lotterio (benché i Liu non siano cattolici) ha cercato di confortare con la presenza, condividendo coi parrocchiani l’attesa, offrendo un punto di riferimento agli adolescenti, ricambiando con vigore l’abbraccio del padre, Sunrong, al suo arrivo con la moglie, gli altri due figli e una folta rappresentanza della comunità cinese.
La tragedia, ieri, ha avvicinato persone, religioni, culture. I Liu hanno voluto che fossero bilingue le scritte sulle corone di fiori, affinché tutti («I tuoi migliori amici italiani»; «Parenti e amici cinesi») potessero condividere i messaggi.
E il padre ha lanciato un accorato appello: «Quel luogo è troppo pericoloso. Chiudete la Rocca ai tuffi».
Legge tutti i particolari sull’edizione di mercoledì de La Provincia
.
© RIPRODUZIONE RISERVATA