Il prevosto: «Non tradite un sogno
Sarebbe una grande delusione»

Monsignor Milani ha trattato la vicenda bluceleste ai microfoni di Radio Vaticana. «Così non si comprende più dove siano i valori dello sport e dove inizino invece altri interessi»

“Scherza con i fanti ma lascia stare i santi”. Monsignor Davide Milani, prevosto e decano di Lecco, ieri non ha ascoltato il vecchio detto e ha scherzato, anzi colloquiato, non con i santi, ma con Radio Vaticana, che altri non è che la “voce del Papa”, allargando un po’ il concetto.

Un argomento così “leggero” in una radio così seria. Eppure ci sta. Ecco perché “don Davide” ha parlato del Lecco al Vaticano e al mondo nel programma “Non solo sport”.

«È una situazione di grande rabbia, quella che si vive in città - le sue parole -. Il Lecco, squadra fondata più di cent’anni fa, ha conquistato la promozione sul campo per meriti sportivi, contro tutti, dopo un campionato partito malissimo. Un sogno che ha contagiato tutta la città, un sogno ha preso forma nei playoff, il Lecco ha battuto corazzate come il Foggia, il Pordenone, il Cesena, e per ragioni incomprensibili, questo sogno c’è il rischio che venga tolto alla città».

«Conquistato con la fatica»

«E allora una comunità che ha fatto festa e si è trovata unita davanti a questo motivo di orgoglio - ha aggiunto -, non comprende più dove siano i valori dello sport e dove inizino invece altri interessi, altre vicende, di squadre più tutelate, di pubblici che potrebbero portare più soldi. Viene meno la possibilità di credere in un valore come quello dello sport, di una comunità e di un merito conquistato con la fatica e i risultati».

Insomma, la burocrazia che prevale sul valore sportivo: «Da quello che ho potuto ricostruire e se ne parla molto in città in questi giorni - ha fatto presente -, il Lecco ha chiesto una proroga per l’iscrizione in serie B perché i termini sarebbero scaduti due giorni dopo la finale contro il Foggia. Il Lecco aveva scritto per tempo ma i tempi sono rimasti ristretti nonostante i playoff fossero stati spostati avanti in maniera irrituale. La Pec in uscita dalla Calcio Lecco è stata attestata, ma non ricevuta dalla Lega».

«Popolare e non d’élite»

«Ma lo sport in una città di provincia è importante - è sempre il prevosto di Lecco a parlare -: è bello vedere i cittadini orgogliosi della loro città, i tifosi tutto sommato tranquilli, la comunità che fa festa. Vedere la possibilità che il calcio possa essere praticato a livello popolare in una città dove le persone privilegiano gli sport d’élite, che non sporcano, che permettano magari l’ingresso in altri circuiti cittadini, opposto a questo calcio giocato dai bambini in cortile, con la maglia del Lecco, mi piace molto ».

E il prevosto monsignor Milani ha concluso così il suo intervento a Radio Vaticana: «È una grande occasione per far fare allo sport quello che sa fare: integrazione, amicizia, comunità, solidarietà. Se questo sogno venisse tradito sarebbe una grande delusione. Il calcio rimarrebbe cose da ricchi, da palazzo, da vedere solamente in televisione. Sarebbe una grandissima sconfitta».

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