Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 05 Novembre 2015
Il pm chiede quattordici anni per Passamonti e nove per Spagnolatti
Nell’udienza di questa mattina del processo sul presunto giro di corruzione in Bassa Valle, la pubblica accusa ha depositato le proprie richieste al collegio giudicante. La requisitoria del pubblico ministero Stefano Latorre è stata praticamente tutta incentrata su di lui, anche se sono nove in tutto le condanne richieste. Non sorprende che la richiesta più pesante sia stata avanzata dal pm proprio per Silvano Passamonti, l’ex presidente della Comunità montana di Morbegno e amministratore della società Eventi Valtellinesi: chiesti a suo carico 14 anni di reclusione.
Nove anni invece la richiesta per quello che gli inquirenti consideravano il suo braccio destro, Luca Spagnolatti. Se per altri dieci dei venti imputati l’accusa ha preso atto che nel frattempo sono intervenuti i termini di prescrizione, per Simona Vitali è stato lo stesso pubblico ministero a chiedere l’assoluzione («Per non aver commesso il fatto»). Una presa d’atto vissuta dalla donna come la fine di un incubo durato oltre cinque anni. Nel giugno del 2010, quando gli uomini della Guardia di Finanza diedero esecuzione all’ordinanza emessa dal gip Pietro Della Pona, Vitali era stata arrestata e portata in carcere. Diciassette giorni al Bassone di Como e tre mesi segregata in casa agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Berbenno. Di prove concrete a suo carico, però, neanche l’ombra. Tanto che ieri gli stessi inquirenti che le hanno messo le manette ai polsi hanno dovuto riconoscere che non c’era un solo appiglio per poter chiedere una condanna.
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