Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 26 Maggio 2015
Il nuovo questore: «Ancora più controlli
per fermare i ladri»
Massimo Alberto Colucci si è insediato ieri. «Reati inaccettabili, violano l’intimità delle persone. Per contrastarli serve, però, la collaborazione di tutti».
«Sicuramente, dopo tanti anni a Trento, sono già rodato a un ambiente montano come questo». Esordisce con una battuta il nuovo questore di Sondrio, Massimo Alberto Colucci, durante il suo primo incontro con i rappresentanti della stampa valtellinese.
«È il mio primo incarico da questore e sono molto lieto di essere venuto qui - ancora il nuovo uno della Polizia sondriese, insediatosi proprio ieri dopo il trasferimento di Girolamo Fabiano a Bergamo -. Porto con me tutto il mio entusiasmo per questo nuovo incarico e la volontà di fare fino in fondo il mio dovere per assicurare la sicurezza e l’ordine pubblico».
Milanese di origine avellinese, classe ’58, Colucci ha alle spalle una vasta esperienza sotto il profilo operativo, ma anche all’incarico di questore non arriva esattamente impreparato, avendo ricoperto per anni il ruolo di vice questore vicario a Trento.
«Ho saputo soltanto pochi giorni fa che sarei venuto a Sondrio, una città nella quale non ero mai stato e che mi è subito venuto voglia di conoscere - ha spiegato il questore appena insediato - . Per adesso ho avuto modo di conoscere i miei collaboratori, a partire dal vice questore Vittoria Rissone che ha retto la Questura in questi mesi, ma ho anche avuto un interessante colloquio con il prefetto Carmelo Casabona».
Primi contatti per farsi un’idea del quadro all’interno del quale bisognerà operare. «So che l’allarme principale in provincia è quello dei furti. In assoluto, rispetto ad altre realtà italiane, i numeri sono bassi. Mi rendo conto però che siano reati considerati inaccettabili, perché violano l’intimità della vita delle persone, e che si debba tenere conto anche del concetto di sicurezza percepita».
Il problema, insomma, è tutt’altro che sottovalutato. «Di sicuro farò il possibile per aumentare ulteriormente i controlli - ancora Colucci -, anche se so che finora è stata portata avanti un’importante attività di repressione che ha portato anche all’arresto di una banda di cittadini albanesi. Credo che anche gli strumenti tecnologici, come per esempio le telecamere a circuito chiuso, possano essere molto utili sia per la prevenzione che per la successiva fase di repressione. In ogni caso le porte della Polizia sono sempre aperte, ma serve anche la collaborazione di tutti- conclude il questore -. Non mi riferisco soltanto alle altre forze dell’ordine, ma anche alle componenti della società civile, come per esempio i commercianti, dai quali ci attendiamo segnalazioni su qualsiasi movimento sospetto».
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