Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 16 Aprile 2016
Il Nebbiolo delle Alpi conquista il Vinitaly
Consorzio di tutela vini soddisfatto per l’ edizione numero 50 del salone di Verona.
«È grazie a un progetto di lungo corso e al gioco di squadra di tutti i produttori se, il Nebbiolo delle Alpi e, più in generale, la Valtellina enologica, riscuote sempre più interesse fra i giovani e fra gli operatori del settore e gli appassionati, provenienti da ogni parte del mondo». Parola di Mamete Prevostini, presidente del Consorzio Tutela vini di Valtellina, reduce da un Vinitaly, edizione numero 50, ricco di soddisfazioni per i produttori di casa nostra.
«Sui vini che abbiamo “esportato” al Vinitaly, nello stand dedicato alla Valtellina - precisa Prevostini - hanno messo gli occhi, o, meglio, fatto il “boccato”, in particolare, operatori del settore di origine giapponese e statunitense, fatto salvo il consueto interessamento da parte di estimatori mitteleuropei, e, ancor più, il forte apprezzamento giunto dalla dinamica e strategica Svizzera».
Quella Confederazione elvetica verso la quale, anni fa, si indirizzava la maggior parte della produzione vinicola di casa nostra, più “grossolana”, se così si può dire, oggi torna ad interessarsi ad un Nebbiolo delle Alpi completamente rinnovato, capace di stare sui mercati, di farsi piacere al pubblico giovane così come a quello, più “maturo”, degli estimatori, e frutto di un processo, annoso e non facile, di affinazione delle tecniche produttive in vigna, e, poi, in cantina.
Quel processo per il quale, Prevostini e chi lo ha preceduto, si sono spesi molto, lottando a livello di Consorzio per indurre i singoli, anche piccoli, viticoltori ed operare in vigna con canoni diversi, tali da puntare più sulla qualità che sulla quantità. Oggi si dirada l’uva, la si cura attentamente, merito di tanta passione in vigna, e la si mette sul mercato con la certezza, quanto meno, di un prezzo realmente corrisposto, grazie al “contratto” fra viticoltori e cantine produttrici avallato dalla Camera di Commerci, quest’anno persino rivisto leggermente al rialzo. Una politica che paga, in termini di spendibilità sul mercato di un vino a denominazione «con caratteristiche sensoriali ricche di complessità - dice Prevostini -, ma anche di freschezza e di eleganza e bevibilità».
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