Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 24 Novembre 2016
«Il Museo ha bisogno di un rilancio»
Tirano: il sindaco Spada dice la sua dopo l’annuncio di chiusura a dicembre del Centro di iniziativa giovanile. Il Comune spende 30.900 euro l’anno e la struttura non fa promozione, non è neanche nella rete museale provinciale.
«Non ho preclusioni di sorta a che sia il Cig a proseguire nella gestione del Museo adeguandola alle nuove esigenze di sviluppo e rilancio. Se, però, un accordo non sarà trovato, allora il Museo sarà dato in gestione ad altri. Di sicuro, intendo rassicurare la città e gli studenti, compresi quelli del Pinchetti interessati dall’alternanza scuola-lavoro, che il nostro Museo non chiuderà».
Il sindaco di Tirano, Franco Spada, entra nel merito della discussione che, ormai da mesi con un inacerbimento negli ultimi giorni, sta investendo il futuro del Museo etnografico tiranese, aperto da quarant’anni in piazza della Basilica della Madonna. Il Cig (Centro di iniziativa giovanile), proprietario peraltro della collezione, che da decenni conduce la struttura, ha annunciato di voler abbandonare l’incarico a fine dicembre puntando il dito contro l’amministrazione comunale e, in particolare, contro l’assessore alla Cultura, Sonia Bombardieri, accusati di non voler prendere decisioni in merito rimandando il tavolo di discussione. In realtà il portavoce del Comune - ente proprietario dello stabile e che annualmente contribuisce versando 30.900 euro - è di un’idea diversa.
«Il Museo, oggi, è in una posizione di chiusura che non intercetta in termini di comunicazione esterna visitatori e non coinvolge i ragazzi - afferma il sindaco -. La cultura deve essere vita, non retorica. La richiesta, che è venuta dall’amministrazione al Cig, è quella di una struttura con una modalità più aperta. Paradossalmente nella convenzione attuale il Comune eroga un contributo senza chiedere che il gestore si occupi di iniziative culturali per promuoverlo. L’ottica dell’attuale protocollo sembra quella di “meno faccio, meno spendo”. Invece, noi vorremmo fare di più e investire nel Museo. Quante persone di Tirano, a parte le scolaresche, hanno visitato il museo? Come mai c’è una generazione che partecipa poco attivamente alle attività culturali? C’è un limite alla politica culturale degli ultimi anni e non si riesce ad intercettare le esigenze. Credo che dobbiamo liberare le energie dal basso; la crescita culturale avviene quando la gente partecipa alla cultura».
Spada precisa che non c’è chiusura nei confronti del Cig, ma che non si può più andare avanti con un muro contro muro. L’amministrazione chiede di poter condividere con il gestore le linee guida del Museo, il Cig vorrebbe continuare con quanto fatto in questi anni. «Non voglio dirigere il museo, per carità. Però vorrei una proposta da parte del Cig che tenga conto di aspettative e richieste da parte di chi rappresenta i cittadini. C’è ampia disponibilità a discutere su temi. È vero che, negli ultimi giorni, non c’è stata possibilità di incontrarsi, ma sono mesi che se ne parla».
Quali, dunque, le richieste del Comune? Innanzitutto un miglioramento della comunicazione esterna del museo per garantire l’accesso a maggiore numero di visitatori esterni e cittadini, la messa in rete con gli altri musei provinciali, e l’apertura alle nuove generazioni.
Proprio agli studenti del Pinchetti, il direttore uscente, Bruno Ciapponi Landi, si è rivolto con una lettera aperta in cui ringraziandoli per l’impegno nell’attività di alternanza scuola-lavoro, li invita alla partecipazione attiva per migliorare la politica.
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