«Il Mortirolo senza ciclisti?
Troviamo una soluzione»

L’assessore di Bormio, Samanta Antonioli, al sindaco di Mazzo Franco Saligari: «Invece di chiudere alle bici, si limitino le auto, il fascino del passo è unico»

Solidarietà municipale fra Bormio e Mazzo sulla questione Mortirolo, che rischia di restare vietato al transito dei cicloamatori dalla prossima primavera per la paventata decisione comunale. Ma anche una nuova proposta per uscire dal vicolo cieco nel quale sembra essere entrato il futuro turistico della salita del Mortirolo dopo la ventilata intenzione del sindaco di Mazzo, Franco Saligari, di vietare l’accesso al passo alle biciclette, 20mila nel solo periodo da maggio a ottobre secondo i dati ufficiali, pericoloso causa la convivenza con mezzi a motore che devono transitare sulla stessa carreggiata larga solo tre metri. «Per prima cosa da amministratore comunale esprimo solidarietà e vicinanza all’amministrazione comunale di Mazzo, che si trova a gestire questa situazione non semplice come la promiscuità fra ciclisti e automobilisti sulla strada stretta che conduce al passo - spiega l’assessore al Turismo di Bormio, Samanta Antonioli -. Non voglio credere a un Passo del Mortirolo senza bici, siamo un comprensorio unico dal punto di vista ciclistico con le grandi salite che fanno scegliere la nostra valle ai turisti che possono affrontare a poca distanza Stelvio, Gavia, Mortirolo, la salita di Cancano.

Sicuramente come Comune di Bormio siamo disponibili a fare sistema col Comune di Mazzo, a sviluppare iniziative congiunte per lo sviluppo del turismo che è una risorsa fondamentale per la nostra vallata». Una proposta, l’esperta di turismo, visto che è la sua professione in questo ambito, l’avrebbe pure: «La premessa è quella che non voglio certamente essere io a dover consigliare gli altri su cosa fare, lungi da me, ma per come la vedo io sarebbe una proposta interessante quella di limitare il traffico auto piuttosto che quello delle bici sul Mortirolo. Si faccia un pass per chi ha la baita, ci mancherebbe, ma poi stop alle altre auto e spazio alle bici. Non si tocchi la strada, però, il fascino della salita del Mortirolo, che io ho fatto solo in auto ed è stupendo, è quello di essere stretta, modificarla gli farebbe perdere fascino leggendario».

L’offerta dell’Alta Valle nel pianeta ciclismo sarebbe monca senza il Mortirolo. Ricordiamo che la bicicletta ha ora superato lo sci e sono maggiori i numeri di presenza dell’estate rispetto all’inverno per il turismo. La provocatoria proposta di chiusura della strada del Mortirolo, rimbalza ora su siti e riviste specializzate, che hanno raccolto la grande preoccupazione dei ciclisti amatori per il provvedimento che potrebbe colpirli, è stata fatta dal sodalizio di Mazzo “Amici del Mortirolo”, che con referente Antonio Ronchetti, appassionato cicloamatore pure lui, raccoglie una cinquantina di persone unite dall’amore per il Mortirolo, seriamente preoccupato dalla difficile convivenza fa auto e bici.

Una proposta che il sindaco di Mazzo, Franco Saligari, ha valutato positivamente, visto le difficoltà di poter intervenire per sistemare la strada sia allargandosi in alcuni punti, sia sistemando l’asfalto, un intervento da 3 milioni di euro dei quali, però, il Comune ha ricevuto solo 100mila euro. «E con tutti i soldi che la Provincia investe per il cicloturismo, mi sembra davvero poco», protesta il primo cittadino. Un investimento che il Comune vorrebbe fosse finanziato da Comunità montana di Tirano e dalla Provincia.

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