Il maltempo penalizza anche i negozi di abbigliamento

Il maltempo taglia le vendite nei negozi di abbigliamento, e il freddo costringe a “riciclare” abiti che già si hanno nell’armadio anche per le cerimonie, dalle prime comunioni alle cresime.

«E’ stato un mese di maggio pessimo per tutti - spiega Oscar Riva, presidente di Federmoda e storico commerciante, titolare dell’attività di calzature Kammi all’Isolago -. La pioggia ha compromesso le vendite, diciamo che le ha tagliate a metà rispetto ad un mese di maggio primaverile, e soprattutto non si sono vendute calzature ed accessori tipici delle cerimonie. Colleghi che hanno negozio di abbigliamento dicono che il settore è fermo. Colpa della pioggia ma anche e soprattutto del freddo che non invoglia certo ad acquistare abiti leggeri o sandali».

Lo scorso anno il mese di maggio era stato segnato dalla pioggia ma la colonnina del termometro non era scesa ai livelli invernali di questo periodo, e «c’erano stati periodi di bel tempo, il maggio 2024 è stato invece disastroso sul fronte delle vendite - prosegue Riva - . A giugno, confidando nel caldo, qualcosa si muoverà, con il rischio che molti attendano addirittura inizio luglio con il via dei saldi».

Altra conseguenza da non sottovalutare il fatto che la «stagione estiva proseguirà poi fino ad ottobre recuperando maggio, ed andando a creare un ulteriore taglio alle vendite, visto che poi gli acquisti autunnali scivoleranno a novembre», fa notare il presidente di Federmoda.

«Ho sentito i commercianti lecchesi e il settore abbigliamento e calzature sta avendo delle difficoltà per il meteo avverso che non invoglia a fare acquisti - ribadisce Cesare Rossi, vicedirettore di Confesercenti -. Non sottovalutiamo neppure il fatto che quando piove la gente se non ha la possibilità di trovare un posteggio comodo non si muove, e non è così facile trovare il parcheggio a due passi dai negozi».

C’è poi la questione legata «alle bollette di luce e gas, ma anche l’affitto o il mutuo, che sono una preoccupazione per parecchie famiglie e che di conseguenza invogliano a spendere meno, così da mettere da parte una riserva - assicura Rossi -. Per l’abbigliamento poi la concorrenza dell’online è fortissima e continua a crescere».

Meteo che influisce «tanto, ci sono stati giorni da negozio vuoto e poi appena il sole ha fatto capolino il pienone - fa notare Cristian Caseri, del negozio di abbigliamento Caseri all’Isolago -. Un mese di maggio insolito, non si può certo negare che il freddo abbia tagliato le vendite. Ora confidiamo in una ripresa a giugno».

Ed anche Sabrina Carminati, dell’attività di abbigliamento Carminati in viale Adamello, parla di un periodo insolito. «Tra aprile e maggio abbiamo avuto un rallentamento, sarebbe la stagione del cosiddetto cambio armadi ma abbiamo ancora richieste di maglioni e di piumini “100 grammi” quello leggero ma comunque che a maggio non si dovrebbe più indossare - evidenzia Sabrina Carminati -. Le cresime e le prime comunioni hanno mosso qualcosa, e devo dire che per i matrimoni è andata bene. Le vendite slittano ora su giugno e su luglio con i saldi». P. San.

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