Cronaca / Lecco città
Lunedì 13 Giugno 2016
«Il governo sblocchi
gli aiuti sull’energia»
L’appello di Api: la situazione delle imprese energivore che sono in attesa dei contributi
Le territoriali di Confapi hanno scritto al ministero dello Sviluppo economico e all’autorità per l’energia per sbloccare le agevolazioni da tempo promesse alle cosiddette “aziende energivore”.
Spiega Ambrogio Bonfanti, presidente del consorzio Adda energia di Api Lecco: «Queste imprese stanno aspettando ormai da troppi mesi che il governo mantenga gli impegni nei loro confronti».
Quella dei contributi destinati alle imprese a forte consumo di energia elettrica è una vicenda cominciata con il decreto ministeriale del 5 aprile 2013. Visto il peso degli oneri energetici in Italia, se paragonati con gli altri Paesi europei (la sola componente energia costa circa il 30-50% in più rispetto a Francia e Germania), il governo per migliorare la competitività delle imprese, aveva concesso un’agevolazione sugli oneri di sistema relativi alla fornitura elettrica. Per poter accedere al contributo, le aziende erano tenute a fornire una documentazione attestante l’appartenenza al settore manifatturiero, un utilizzo minimo di energia elettrica superiore a 2,4 milioni di kWh/anno e un rapporto fra spesa energetica e fatturato non inferiore al 2%. Oltre a ciò, requisito essenziale era il rilascio di una fidejussione di durata biennale a garanzia dell’importo ricevuto.
Dopo essere stata concessa una prima liquidazione, relativa al secondo semestre del 2013, le agevolazioni sono state prorogate anche per il 2014, ma alle proroghe non è più seguita l’erogazione dei contributi promessi. Il sistema si è bloccato dopo il 17 aprile 2014, quando il decreto fu sottoposto alla Commissione europea perché ne verificasse la compatibilità dei contenuti in base alla normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato. Le agevolazioni sono state, infine, differite “a data da stabilirsi” da una circolare ministeriale dello scorso mese di marzo.
«Gli imprenditori hanno già sostenuto molti oneri – nota Bonfanti – in primo luogo in spese di consulenza, ma anche per il rilascio e il successivo obbligo di rinnovo delle fidejussioni. Inoltre è stato loro chiesto di realizzare un audit energetico entro il 5 dicembre del 2015 per studiare come ottimizzare i consumi e quindi rientrare nei parametri green imposti dall’Unione europea. È tempo ormai di sollecitare la Commissione a pronunciarsi, in modo da sbloccare questi contributi destinati alle aziende energivore».
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