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Venerdì 28 Marzo 2008
Il ct Donadoni nella bufera:
"Contro di lui critiche ingiuste"
Intervista all'avvocato Roberto Tropenscovino di Lecco, che oltre a essere il legale di Azouz Marzouk nel processo per la strage di Erba, cura gli interessi dell'allenatore della Nazionale. Il procuratore: "E' una leggenda quella che la sua riconferma in azzurro sia legata alla vittoria nell'Europeo: con la Federazione riparleremo a luglio"
Donadoni nella bufera. Donadoni accerchiato. Donadoni nel mirino della critica.
E' bastata un'amichevole, seppur di lusso, persa con la Spagna per far ritornare il ct della Nazionale nella bufera e far dimenticare le sue ultime sei vittorie di fila che hanno permesso agli azzurri di centrare l'obiettivo della qualificazione agli Europei (mancata da Bearzot nel 1984 dopo lo storico trionfo al Mundial spagnolo).
"Un bailamme assolutamente ingiustificato" tiene subito a precisare il suo procuratore, l'avvocato Roberto Tropenscovino di Lecco che, oltre a essere il legale di Azouz Marzouk, cura gli interessi di Roberto Donadoni fin dai tempi in cui l'allora calciatore era passato dall'Atalanta al Milan.
La situazione di Donadoni viene associata a quella di Marcello Lippi prima del Mondiale. E' un paragone corretto?
"Per niente. Lippi era nel mirino della critica per altre questioni: volevano che si dimettesse da commissario tecnico prima dei Mondiali in quanto il figlio era fra gli inquisiti di Calciopoli e anche in virtù della sua amicizia con Luciano Moggi ai tempi della Juventus".
Lippi però poi ha vinto il titolo…
"E anche Donadoni potrebbe farcela, anzi, sono molto fiducioso. Roberto ha fatto bene, ha ottenuto l'obiettivo che la federazione gli aveva richiesto, la qualificazione agli Europei, e il gruppo della squadra è compatto nonostante le continue polemiche legate prima a Totti e poi alla convocazione di Del Piero"
Ma, allora, perché non gli è stato prolungato il contratto per un altro biennio, fino ai Mondiali?
"Questa sarebbe stata l'opzione migliore ma l'accordo che abbiamo raggiunto con la Federazione è quello di sederci intorno a un tavolo dopo gli Europei".
Donadoni verrà riconfermato solo in caso di vittoria finale?
"No, questa è una leggenda. Gli viene richiesto di fare bene ma non necessariamente di vincere il titolo. Realisticamente, credo che il raggiungimento di una semifinale possa anche essere sufficiente ma l'obiettivo di Roberto, che è un vincente di natura, è quello di fare fino in fondo il suo lavoro e tornare a casa con l'Europeo".
Guglielmo De Vita
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