Economia / Sondrio e cintura
Giovedì 19 Gennaio 2017
Il Creval e lo scenario fusioni
Scelti i consulenti finanziari
Forniranno «le valutazioni in relazione a potenziali possibili opzioni strategiche per il Gruppo».
Il Credito Valtellinese ha scelto i suoi consulenti in vista delle decisioni a cui la banca potrebbe essere chiamata nel corso del 2017 e che potrebbero includere anche le nozze con un altro istituto. Il Consiglio di amministrazione, si legge in una nota diffusa ieri pomeriggio, «ha scelto Mediobanca ed Equita Sim come advisor finanziari per l’analisi e le valutazioni in relazione a potenziali possibili opzioni strategiche per l’evoluzione del Gruppo». Il Creval non ha mai nascosto il suo interesse a valutare una possibile integrazione con la Banca Popolare di Sondrio, mentre nel recente passato attestati di stima sono stati scambiati anche con Bper, la Banca popolare Emilia Romagna. Dopo la trasformazione in Spa nei mesi scorsi, la banca (che vede al vertice il presidente Miro Fiordi e il direttore generale Mauro Selvetti) ha parlato proprio del 2017 come di un anno in cui avverrà qualcosa di importante. «Un passaggio inevitabile per poter stare sul mercato», aveva commentato Fiordi, che deve però garantire tre condizioni: preservare la redditività degli azionisti, la fiducia dei clienti e il personale.
Intanto sempre ieri il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, nel corso di un’audizione di fronte alle commissioni Finanze congiunte di Camera e Senato, è tornato sul tema della trasformazione delle più importanti banche popolari in Spa. «Necessitano urgenti misure volte a rimuovere la situazione di incertezza che si è venuta a determinare. Tale incertezza e le possibili ripercussioni anche sui processi di rafforzamento patrimoniale delle banche interessate potrebbero aprire nuovi fronti di difficoltà, con potenziali generalizzati effetti negativi - ha aggiunto Sabatini -. L’auspicio è, pertanto, che le modifiche come sopra delineate possano vedere una tempestiva realizzazione, vuoi già in sede di conversione del decreto, oggi in discussione, vuoi attraverso il primo veicolo normativo ritenuto adeguato».
Ricordiamo che la riforma delle banche popolari resta congelata fino a quando non ci sarà la sentenza della Corte Costituzionale. Lo ha ribadito la sesta Sezione del Consiglio di Stato che, in camera di consiglio, giovedì scorso ha accolto l’istanza della Banca Popolare di Sondrio che voleva chiarimenti e integrazioni alla precedente ordinanza cautelare. L’istituto valtellinese ha riportato questa decisione con una nota ufficiale. «Il Consiglio di Stato, con ordinanza di giovedì - si legge nel comunicato diffuso dalla banca di piazza Garibaldi -, ha disposto che il termine per la trasformazione delle banche popolari in società per azioni resta sospeso fino alla data di pubblicazione dell’ulteriore ordinanza che il Consiglio di Stato in sede cautelare dovrà pronunciare successivamente alla decisione della Corte Costituzionale sulle questioni di legittimità dal medesimo rimesse alla Corte stessa con l’ordinanza collegiale 5277 del 2016».
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