Anche il Corpo Forestale dello Stato è destinato a scomparire.
Il consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge in tema di riorganizzazione della pubblica amministrazione che, all’articolo 7 comma 1, sancisce l’ assorbimento delle funzioni di polizia del Corpo Forestale dello Stato in quelle delle altre forze di polizia e delle amministrazioni locali, “ferma restando la garanzia – questo il tenore della disposizione - degli attuali livelli di presidio dell’ambiente e del territorio e la salvaguardia delle professionalità esistenti”.
«Dalla lettura del dettato normativo – ha evidenziato il segretario nazionale del sindacato dei forestali Andrea Laganà - non si può evincere in maniera inequivoca come avverrà la redistribuzione delle competenze attualmente esercitate dal Corpo, né chi sarà chiamato a sopperire a questo vulnus che sarà causato dall’infausta decisione. Ciò che appare è la soppressione dell’unica forza di polizia dello Stato specializzata nella difesa del patrimonio agroforestale italiano e nella tutela dell’ambiente, del paesaggio e dell’ecosistema. Sono innumerevoli – ha rimarcato - le azioni che hanno più volte suscitato l’apprezzamento dei cittadini e delle amministrazioni statali e locali in tutti i campi di azione, che si tratti di interventi in occasione di pubbliche calamità, di operazioni di polizia giudiziaria a difesa del cittadino e consumatore, l’ausilio fornito per la redazione del catasto degli incendi ed il concorso nella lotta attiva agli incendi boschivi».
«Sino ad arrivare all’ausilio tecnico prestato nelle varie commissioni regionali connesse ai rischi idrogeologici. Orbene, tutto ciò è destinato a scomparire. Chi pagherà in termini economici, sociali e di sicurezza – questa l’amara constatazione - saranno unicamente i cittadini, in particolare coloro che ancora presidiano i territori rurali e montani ove, sempre più spesso, solo il Corpo Forestale dello Stato è rimasto a garantire la presenza dello Stato». Attivata on-line una raccolta firme, iniziativa che in poco tempo ha raccolto il consenso di 1.500 persone.
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