Il conte Besana ha troppi debiti: all’asta la Galbusera bianca

Il paradiso dell’oasi di Galbusera Bianca trasformato in un inferno dai debiti finanziari. Buona parte dell’azienda agricola di proprietà del conte Gaetano Besana è all’asta. La Galbusera bianca srl, invece, è in concordato preventivo da due anni, anche per crediti maturati verso il Comune di La Valletta Brianza. Insomma, nonostante l’incontestabile charme del sito e l’offerta di soggiorni e menù alternativi, gli affari non vanno a gonfie vele. Già dal 2019, Besana aveva messo in vendita il borgo.

Era il 1999 quando il conte, abbassata la reflex con cui aveva girato il mondo in qualità di fotografo di moda, si innamora di Galbusera Bianca. Decide di investirvi la sua fortuna e riqualificarlo. Nel 2008 comincia un lavoro lunghissimo, che termina nel 2013 con la rinascita di Galbusera Bianca. Pochi anni e il borgo viene subito messo in vendita. La richiesta è alta: 7 milioni. Successivamente, Si parla di possibili acquirenti esteri, tedeschi e indiani. Le voci però rimangono tali e, intanto, i debiti lievitano. Più tardi, il borgo torna sulla piazza, ma a un prezzo più basso. Poco alla volta, i nodi arrivano al pettine. I sogni finisce nella polvere. E si arriva all’asta giudiziaria e al concordato preventivo.

Quanto al primo, il credito vantato nei confronti della società di cartolarizzazine Nostos Spv, che ha promosso la vendita all’asta in seguito al pignoramento, è di 1.420.307 euro. Il valore complessivo del compendio sarebbe di 5.443.837. Proprio per la disparità tra il primo e il secondo, era stata avanzata la richiesta di suddividere la proprietà in più lotti separati. Richiesta respinta. L’asta prevede tuttavia la messa sul mercato solo parziale della proprietà. Più precisamente, andranno all’asta il ristorante-bar, che ha una superficie di 528 metri quadrati; la sala polifunzionale con laboratorio e ufficio, che misura 218 metri; i locali al servizio dell’azienda agricola di 275 metri; un appartamento di 82 metri; metà di altri locali, per 184 metri; infine, 109 mila metri quadrati di terreni agricoli. Il valore di perizia è di 3.775.000. Il prezzo base è di 3.313.800. L’offerta minima parte da 2.150.000 con rilanci di 25 mila euro. Quella che bandita il prossimo 11 giugno nello studio dell’avvocato Carlo Galli è la quinta asta. I termini per il deposito delle offerte scadono il 10 giugno alle 12. E non è affatto scontato che questa volta non vada come le precedenti e che, ancora una volta, l’asta finisca deserta. Probabilmente, il problema è la suddivisione della proprietà. Oppure, come spesso succede, gli acquirenti attendono in modo che il prezzo scenda, diventando più interessante.

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