Cronaca / Lecco città
Lunedì 29 Febbraio 2016
Il caso lungolago chiuso ieri
Baristi e ristoratori furiosi
Lecco, l provvedimento per il “Duathlon sprint” ha fatto arrabbiare i gestori dei locali. Confcommercio portavoce della protesta
«Questo Comune non si rende conto che le attività commerciali della città devono lavorare. Gli amministratori comunali non si rendono conto che per baristi e ristoratori il fine settimana è fondamentale, e alla domenica chiudere tutto il lungolago vuol dire creare serie conseguenze sugli incassi». Peppino Ciresa, presidente di Confcommercio, ieri ha raccolto le critiche di tanti addetti ai lavori, legate alla chiusura del lungolago per permettere la terza edizione “Duathlon sprint Città di Lecco”. Chiusura che si è protratta dalle 6 alle 18.30.
«Non è questo il modo di fare turismo. Iniziative del genere vanno organizzate a Rivabella, al Bione - prosegue Ciresa - con un percorso periferico, portando poi l’arrivo in centro città, e chiudendo il lungolago solo un paio d’ore. Ieri gli addetti ai lavori hanno perso buona parte degli incassi. Manca l’organizzazione, il Comune non ci coinvolge, non vuole confrontarsi con chi conosce e vive la città. Organizzano le iniziative senza tenere conto di chi lavora, e purtroppo non ascoltano critiche. Domenica prossima saremo di nuovo nel caos con la maratonina che richiederà la chiusura del lungolago».
Operatori sul piede di guerra. Alberto Galbani, gestore del ristorante della Canottieri è chiaro: «Ieri cinquanta persone mi hanno disdetto le prenotazioni, in quanto la chiusura del lungolago li ha tagliati fuori. Lungolago chiuso e cinquecento posteggi in meno - prosegue Galbani - a Lecco il Comune non sa fare turismo, organizzano manifestazioni senza valutarne l’impatto, non tengono conto di chi lavora e non offrono neppure servizi a chi arriva in città».
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